@robert8gatti3700
"Se dichiarassi la realtà, cioè che il mio profilo è zero
non potrei operare con niente e nessuno."
Se il suo profilo è zero è giusto che non faccia niente.
Perché dovrebbe investire se non ha alcuna propensione per
farlo?
E' verissimo che oggi come oggi i profili Mifid vengono
usati dagli intermediari per tutelare loro stessi e non per
fare gli interessi dei clienti.
Qui non si tratta di dare la colpa al cliente o
all'intermediario.
Qui si tratta di fare dei VERI profili che rispecchiano la
realtà e poi operare in base a ciò che realmente il
cliente vuole fare. Va da se che se l'obbiettivo è
guadagnare tanto e non rischiare questo fa parte dei sogni,
non degli obiettivi. Ma per un profilo correte serve anche
che il consulente dica le cose vere al cliente, lo informi
correttamente perché - come ho scritto - solo conoscendo il
cliente può esprimere un parere informato sulla sua
propensione al rischio e sui suoi reali obiettivi
finanziari.
Che gli indipendenti non siano patrimonializzati per dare
garanzie, francamente, è una cosa che non sta né in cielo
né in terra.
Gli indipendenti non maneggiano denaro del cliente e quindi
i risarcimenti che potrebbero essere chiamati a dare sono
esclusivamente quelli per eventuali raccomandazioni
inadeguate che abbiano generato delle perdite.
In tal caso ci sono le polizze assicurative che coprono.
I consulenti finanziari indipendenti hanno l'obbligo
professionale di sottoscrivere una polizza proprio per
questo. Basta fare la domanda al consulente a cui ci si
affida e farsi dare il numero di polizza professionale.
23 novembre 2017 10:32 - robert8gatti3700
Ottimo articolo ma se posso permettermi è incompleto.
Guardando dal mio punto di vista di piccolo investitore il
profilo di rischio così come tutti i moduli finanziari
servono a garantire chi vende e non chi compra sulla base
degli accadimenti passati (Cirio Parmalat etc.).
Se dichiarassi la realtà, cioè che il mio profilo è zero
non potrei operare con niente e nessuno.
Come spesso accade la domanda non incontra l'offerta; io
vorrei che tutte le responsabilità fossero di chi vende, il
promotore/banca non se ne vuole assumere.
E non bastano gli indipendenti perché quantomeno non sono
patrimonialmente in grado di dare garanzie.
La soluzione?
Non sono un tecnico, probabilmente non esiste ma certamente
siamo passati da tutta colpa della banca a tutta colpa
dell'investitore (salvo interventi del governo!).
Andrebbe cercata un equa via di mezzo in cui anche il
promotore partecipi, firmi e si assuma la responsabilità
degli errori nella redazione del profilo di rischio con
adeguata polizza assicurativa (mamma mia cosa ho scritto!)
di quelle sane che pagano, ma eviterei di aprire un altro
doloroso capitolo.
17 novembre 2017 8:19 - antonio2420
Ciao Alessandro, tu che questionario usi per profilare i
clienti?
16 novembre 2017 9:59 - Hemmi
Ottimo articolo. Complimenti a Pedone. Il concetto di
rischio poi non viene capito bene dalla massa degli
investitori, perché è così vasto e complesso. Vedi in
merito anche un blog del 6.2.2012 pubblicato qui:
http://www.studiokofler.com/de/blog/index.php
15 novembre 2017 17:43 - guardiano
Nel servizio di consulenza finanziaria la corretta
profilatura prevede l'obbligo collaborativo del cliente non
soltanto a dire la verità ma anche a condividere e dare
assenso ai risultati della diagnosi
multivariata,specificamente riferiti alla propria capacità,
attitudine e comprensione del rapporto rischio-rendimento
derivatone.
L'inosservanza del dovere di collaborazione potrebbe
esentare l'intermediario da responsabilità precontrattuale
o comunque da colpa anche grave nell'esercizio del mandato.
15 novembre 2017 16:05 - gm da legnano
“LA RESPONSABILITA' DELL'INVESTITORE CHE, ...............,
ASSUME L'OBBLIGO DELLA COLLABORAZIONE DEL MANDANTE IN UN
CONTRATTO A PRESTAZIONI CORRISPETTIVE” ! ! ?
Ancora una volta grazie per la chiarezza di Pedone, ma
qualcuno può spiegare in altre parole quello che
“Guardiano” afferma nel suo commento?
15 novembre 2017 14:56 - guardiano
Ottimo approfondimento, potremmo anche aggiungere qualcosa
sulla responsabilità dell'investitore che, nel contratto di
consulenza finanziaria, assume l'obbligo della
collaborazione del mandante in un contratto a prestazioni
corrispettive; noi attuali consulenti finanziari ( comunque
monomandatari) potremmo ricordarglielo nella fase della
profilatura, ma forse ancora prima, potremmo essere
adeguatamente formati e motivati alla responsabilità di un
servizio personalizzato e non più alla distribuzione di
moduli da rendere perfetti con la semplice adesione.