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23 novembre 2017 15:32 - Alessandro Pedone
@robert8gatti3700
"Se dichiarassi la realtà, cioè che il mio profilo è zero non potrei operare con niente e nessuno."
Se il suo profilo è zero è giusto che non faccia niente.
Perché dovrebbe investire se non ha alcuna propensione per farlo?
E' verissimo che oggi come oggi i profili Mifid vengono usati dagli intermediari per tutelare loro stessi e non per fare gli interessi dei clienti.
Qui non si tratta di dare la colpa al cliente o all'intermediario.
Qui si tratta di fare dei VERI profili che rispecchiano la realtà e poi operare in base a ciò che realmente il cliente vuole fare. Va da se che se l'obbiettivo è guadagnare tanto e non rischiare questo fa parte dei sogni, non degli obiettivi. Ma per un profilo correte serve anche che il consulente dica le cose vere al cliente, lo informi correttamente perché - come ho scritto - solo conoscendo il cliente può esprimere un parere informato sulla sua propensione al rischio e sui suoi reali obiettivi finanziari.

Che gli indipendenti non siano patrimonializzati per dare garanzie, francamente, è una cosa che non sta né in cielo né in terra.
Gli indipendenti non maneggiano denaro del cliente e quindi i risarcimenti che potrebbero essere chiamati a dare sono esclusivamente quelli per eventuali raccomandazioni inadeguate che abbiano generato delle perdite.
In tal caso ci sono le polizze assicurative che coprono.
I consulenti finanziari indipendenti hanno l'obbligo professionale di sottoscrivere una polizza proprio per questo. Basta fare la domanda al consulente a cui ci si affida e farsi dare il numero di polizza professionale.
23 novembre 2017 10:32 - robert8gatti3700
Ottimo articolo ma se posso permettermi è incompleto.
Guardando dal mio punto di vista di piccolo investitore il profilo di rischio così come tutti i moduli finanziari servono a garantire chi vende e non chi compra sulla base degli accadimenti passati (Cirio Parmalat etc.).
Se dichiarassi la realtà, cioè che il mio profilo è zero non potrei operare con niente e nessuno.
Come spesso accade la domanda non incontra l'offerta; io vorrei che tutte le responsabilità fossero di chi vende, il promotore/banca non se ne vuole assumere.
E non bastano gli indipendenti perché quantomeno non sono patrimonialmente in grado di dare garanzie.
La soluzione?
Non sono un tecnico, probabilmente non esiste ma certamente siamo passati da tutta colpa della banca a tutta colpa dell'investitore (salvo interventi del governo!).
Andrebbe cercata un equa via di mezzo in cui anche il promotore partecipi, firmi e si assuma la responsabilità degli errori nella redazione del profilo di rischio con adeguata polizza assicurativa (mamma mia cosa ho scritto!) di quelle sane che pagano, ma eviterei di aprire un altro doloroso capitolo.
17 novembre 2017 8:19 - antonio2420
Ciao Alessandro, tu che questionario usi per profilare i clienti?
16 novembre 2017 9:59 - Hemmi
Ottimo articolo. Complimenti a Pedone. Il concetto di rischio poi non viene capito bene dalla massa degli investitori, perché è così vasto e complesso. Vedi in merito anche un blog del 6.2.2012 pubblicato qui: http://www.studiokofler.com/de/blog/index.php
15 novembre 2017 17:43 - guardiano
Nel servizio di consulenza finanziaria la corretta profilatura prevede l'obbligo collaborativo del cliente non soltanto a dire la verità ma anche a condividere e dare assenso ai risultati della diagnosi multivariata,specificamente riferiti alla propria capacità, attitudine e comprensione del rapporto rischio-rendimento derivatone.
L'inosservanza del dovere di collaborazione potrebbe esentare l'intermediario da responsabilità precontrattuale o comunque da colpa anche grave nell'esercizio del mandato.
15 novembre 2017 16:05 - gm da legnano
“LA RESPONSABILITA' DELL'INVESTITORE CHE, ..............., ASSUME L'OBBLIGO DELLA COLLABORAZIONE DEL MANDANTE IN UN CONTRATTO A PRESTAZIONI CORRISPETTIVE” ! ! ?

Ancora una volta grazie per la chiarezza di Pedone, ma qualcuno può spiegare in altre parole quello che “Guardiano” afferma nel suo commento?
15 novembre 2017 14:56 - guardiano
Ottimo approfondimento, potremmo anche aggiungere qualcosa sulla responsabilità dell'investitore che, nel contratto di consulenza finanziaria, assume l'obbligo della collaborazione del mandante in un contratto a prestazioni corrispettive; noi attuali consulenti finanziari ( comunque monomandatari) potremmo ricordarglielo nella fase della profilatura, ma forse ancora prima, potremmo essere adeguatamente formati e motivati alla responsabilità di un servizio personalizzato e non più alla distribuzione di moduli da rendere perfetti con la semplice adesione.
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