La Corte Costituzionale non è d'accordo con lei. E per
quello che mi riguarda nemmeno la logica.
19 novembre 2017 11:00 - Primo Mastrantoni
La norma in questione è l'art. 173 del DPR n.156/1973, che
consente di modificare i tassi di interesse, anche
retroattivamente.
Non va bene comunque, sia che i tassi siano variati in
positivamente o negativamente, per dipiù
retroattivamente.
Il patto tra cittadino e Stato comporta il rispetto di
quanto sottoscritto che è elencato nelle tabelle sul retro
del Buono.
Si chiama certezza del diritto.
Che nessuno abbia protestato per i tassi in crescita è
irrilevante.
Sarebbe, comunque, interessante sapere quanti risparmiatori
hanno avuto il tasso in crescita e quanti in diminuzione.
18 novembre 2017 18:59 - Killer in pensione
La regola era che i tassi potevano essere modificati. Tanto
è vero che i tassi furono precedentemente modificati anche
al rialzo. Non si è visto nessuno protestare.
17 novembre 2017 18:06 - Primo Mastrantoni
Infatti, scrivo dei Buoni anteriori al 1986.
Si intende per "risparmio tradito" il mancato rispetto degli
impegni assunti in precedenza. I patti si sottoscrivono in
due e si rispettano in due. Lo Stato dovrebbe essere, in
primis, garante delle norme che egli stesso si dà; se le
viola altri ne possono prendere esempio.
17 novembre 2017 13:40 - Annapaola Laldi
Non so in che misura fossero le decurtazioni dei tassi
d'interesse lamentati da Mastrantoni. Sta di fatto che io ho
incassato adesso dopo 22 anni un buono fruttifero postale
emesso nel 1995 (d'accordo, dopo il 1986) e sono
contentissima di quanto ho riscosso, sia pure con la
decurtazione del 12,50% di tasse e dei 2 euro di imposta
fissa sul capitale. In pratica, da qualche anno rendeva il
10% annuo. Dov'è un interesse siffatto altrove? E' anche
vero che adesso gli interessi pagati sui BFP sono irrisori,
lo 0,70% lordo, però, per ora, mi risulta che un rapporto
miglior interessi/sicurezza del capitale non sia da nessuna
parte. Ma posso sbagliarmi.
Comunque, mi pare che parlare di "risparmio tradito"
equiparando le Poste e le vicende attuali delle banche, che
hanno non diminuito i tassi d'interesse, ma proprio
prosciugato i capitali, sia un tantino azzardato.