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13 dicembre 2017 11:31 - savpg8801
drin53, io ci ho lavorato in banca e dico che hai molta ragione sulla critica del sistema, come da tuo post.
Il "default" argentino non è stato l'unico a quei tempi, e neppure la causa primaria di un processo normativo a progressione geometrica che ci sta portando a non poter più lavorare nell'ambito finanziario, almeno per la gente comune e più onesta. L'ultimo, ma che non sarà l'ultimo, è l'entrata in vigore del Bail-in che ha rovinato grande numero di risparmiatori inconsapevoli (pochissimi quelli consapevoli) e fino al 2016 non c'era; dico questo perchè certe regole c'erano anche vent'anni fa ai tempi pre-Argentina( ma anche Cirio, ed altri) ed io stesso ci sono cascato...pfui.
Infatti nei prospetti di compravendita titoli c'erano già alcuni avvertimenti che il cliente investitore avrebbe dovuto leggere. Una decina in tutto che stavano in una paginetta e quali, ad esempio, il rischio di cambio, il rischio di impresa, quello di conflitto di interessi, il rischio emittente, ecc. Poi si veniva invitati a firmare e....nota bene... a rifirmare in zona apposita per dichiarare di aver letto bene queste poche clausole. Ecco perchè (ovviamente si firmava senza valutare che questi rischi-anche su condivisione del proponente- non erano proprio così reali) molti risparmiatori-investitori ci sono cascati in buona fede; però, impugnando la seconda firma(di cui sopra detto)
l'Istituto si manlevava da ogni responsabilità e quindi la quasi totalità dei possessori di quei titoli, ci rimetteva tutto o quasi.
Questo ha favorito la non-fiducia sulle banche, ma anche sui promotori in genere perchè nessuno mette in gioco la propria responsabilità gratis.
Infine, ma la cosa è al di là da essere finita, penso che ci saranno sempre più regole da rispettare, bugiardini da esaminare,, ecc. Anche in qualsiasi struttura sanitaria avviene la stessa cosa. Firme e controfirme per dichiarare la sempre e piena responsabilità del paziente.
Assicurazioni e atti di qualsiasi genere sono idem idem.
Le stesse etichette sui prodotti di consumo o i libretti di garanzia-istruzioni, sono sulla stessa via. Ti risponderanno (a richiesta di valenza di garanzia) che la colpa è tua, del consumatore che non ha rispettato qualche regola, comprensibile o no.
Ti riporto un post che ho inoltrato sull'altro precedente art. su MIFID dello stesso autore:
... Tutti i comportamenti della vita sono una moltitudine di diritti e doveri (al vero doveri sempre meno). Ogni giorno ognuno di noi si trova a dover affrontare vicende a cui potrebbero riferirsi derive giudiziarie, finanziarie o comportamentali tali da portare nocumento alla propria esistenza.
Liti condominiali, vicende da codice della strada, atti amministrativi o fiscali non ottemperati, comportamenti lavorativi, questioni familiari, e via discorrendo.
Tutto ciò, per essere operato con rettitudine, in modo onesto e consapevole e con la diligenza dovuta, per la maggior parte dei cittadini abbisognerebbe di culture superiori o da avvocati, economisti, ragionieri, neppure tuttofare.
Chi crede il cittadino capace di agire in questo senso, non ha conoscenza dello status di ogni attore. Queste disposizioni,nella fattispecie evocata dall'articolo, con avvicendamento continuo ed esagerato di normative, non mirano alla tutela del cittadino, ma alla tutela del proponente per non incorrere in responsabilità. Chi potrebbe leggersi il Codice della Strada in mezz'ora davanti ad un esaminatore, fare qualche domanda e poi uscirne con la patente in tasca?
Le prime due lettere dell'acronimo MIFID sono da interpretarsi come: Mission Impossible Financial Instruments Directive (come dire...laurea per mettere da parte un po' di risparmi).
E gli speculatori sanno ben già cosa fare, altro che MIFID ( meglio: nonMIFIDo).
In attesa di una migliore tutela del consumatore(dubbiosa) auguriamoci che si dia atto a norme che tutelino concretamente il risparmio.
13 dicembre 2017 8:48 - drin53
premesso che sono un professionista laureato in altro campo (medico), quando vado in banca per rinnovare un investimento il questionario è sempre scaduto e si perde molto tempo per ricompilarlo, tra l'altro lo compila l'impiegato di banca (SENZA "ERRORI"?) quindi lo stampa per la firma. Mi chiedo quanti leggono diverse pagine di scritto piccolo (tipo assicurazioni) avendo presente che chi ha i soldi probabilmente ha anche la presbiopia! Mi chiedo inoltre quando l'addetto mi propone un investimento anche banale prevede che io conosca determinati termini bancari altrimenti niente investimenti, forse neanche i BOT vanno lisci, e allora velatamente mi suggeriscono di rispondere si a certe domande "oscene" per le competenze finanziarie altrimenti i soldi restano sul conto, e allora quante persone acconsentono per risolvere il problema, del resto una lezione di finanza di 1 o 2 ore non mi erudisce. Allora la domanda sorge spontanea: a che cosa serve il questionario? forse serve solo a salvaguardare la banca in caso di cattivo investimento perchè io non possa ricorrere contro la banca per avermi non edotto adeguatamente sul rischio? Non a caso i questionari sono nati dopo il defoult Argentino e relativi rimborsi con le cause.
12 dicembre 2017 14:55 - savpg8801
Siamo proprio nella demenzialità. Come si può ipotizzare una informativa del genere di cui alle argomentazioni (del resto da vedersi) che richiamano l'opportunità o la necessità obbligata di farsi illustrare (dal proponente) tutti i pro e i contro, tutte le variabili di spesa e di profitto financo al loro "saldo", e tutte le altre caratteristiche inerenti al prodotto stesso mirante alla decisione(da parte dell'investitore) di cosa scegliere.
Non si tiene conto che ci sono decine di migliaia di prodotti finanziari, anche scremando quelli solo adatti al profilo del soggetto che va a chiedere su cosa investire, magari obbligato a reinvestire su provenienza di uno scaduto?
Come è possibile che un proponente qualsiasi, bancario o indipendente o altro, si possa porre al servizio di un cliente magari per ore e ore nel tentativo di illustrargli tutte le frasi e le caratteristiche di un prodotto dall'esame di un, spesso criptico, prospetto informativo?
Come è ipotizzabile chbe un proponente abbia le capacità di ipotizzare il futuro quando, ad esempio come spesso accade, i rendimenti futuri sono legati e dipendenti da parametri ancora da definirsi (es.andamenti di borsa, cedole legate a indici da stabilirsi, legate a sistemi di calcolo semplici all'apparenza, ma incomprensibili ai più e quindi aleatori?
E non è interessante stabilire eventualmente quanti clienti siano in grado o meno di comprendere tutto, avendone anche il tempo, la voglia e le capacità intellettuali complesse su materie per nulla scientifiche, ma dipendenti da infinite variabili anche non finanziarie?
E chi è responsabile di operazioni ventilate per ottime e che, magari dopo anni, risultano pessime?
Dopo questo e molto altro, come fa un investitore a decidere su materiale che, spesso, neppure il proponente può o non è in grado di conoscere e spiegare appieno, magari per mancanza di tempo se non di capacità di convincimento o di comprensione? Non tutti i medici sono in grado di fare bene gli stessi interventi.
E in caso di controversie come ci si dovrà comportare?
Ancora una volta ribadisco che, una volta individuato lo speculatore che andrà trattato in maniera adeguata e che dovrà assumersene dichiaratamente le responsabilità, bisogna tutelare tutti gli altri investitori nella maniera più semplce e sicura possibile e non invischiarli in migliaia di regole spesso contraddittorie.
In fondo il cliente investitore è uno che affida i propri denari perchè gli siano date delle tutele inoppugnabili e non siano affidati al Gatto e alla Volpe. Come recitano norme giurisprudenziali, ogni prestito va restituito ed anche la Costituzione scrive che il risparmio va tutelato.
Non ultima la parabola evengelica dei talenti che il padrone affida a suoi dipendenti per cui, all'atto della restituzione, verranno evidenziati, in base ai comportamenti singoli, i meritevoli e quelli che andranno gettati nelle fiamme. Non si arriverà, modernamente, a tanto. Ma quelli che rubano i soldi dei risparmiatori, ne hanno le caratteristiche, a prescindere da tutte queste norme.
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