I problemi non stanno nelle clausole libero(non è clausola
scritta) o "non trasferibile"(clausola scritta). E' l'uso
che se ne fa.
Assegno libero non è illegale (fino a eventuali nuove
disposizioni) purchè si utilizzi valorizzandolo (ora la
legge prevede così) a meno di € 1000,00. Quindi la banca
emette libretti liberi senza beghe nè responsabilità e del
tutto legalmente.
La dicitura "non trasferibile" perciò può essere apposta
anche da chi utilizza l'assegno, dal traente ai giratari ed
anche scritta di pugno. Ci sono leggi vecchie in proposito,
ancora valide.
Perchè mai, quindi, le banche o chi dice anche
l'Associazione Bancaria Italiana dovrebbero mettersi ad
avvisare un correntista (magari milioni o col rischio di
lasciarne indietro) su UNA delle tantissime clausole della
legge sull'assegno quando non vi sia nè scopo nè obbligo
per via del fatto che è il detentore del libretto a dover
osservare (per quanto inique) le leggi?
Al solito si richiede di provvedere a far cose solo perchè
salgono di moda o sono considerate vessatorie(sed lex)e non
ad altre meno modaiole.
La responsabilità della tenuta del conto corrente è del
Cliente, di regola e salvo quelle specifiche della banca.
Non sarebbe neppure, per norma tecnica, avvisare il Cliente
che sta sforando i limiti di affidamento.
Pertanto non mi sembra aver senso la richiesta di obbligare
le banche ad informare su qualche regola sulle migliaia che
si possa presumere non siano a conoscenza del cliente; il
tutto a prescindere dall'aspetto macroscopico e assurdo
della grandezza , peraltro non progressiva, della punizione.