Analisi interessante, sono le stesse tematiche su cui mi
interrogo io, consulente finanziario e preposto di un team
di gestori di portafoglio presso una delle principali banche
italiane. Mio malgrado, aggiungerei. La consulenza
finanziaria in Italia non esiste. L'intera struttura si
regge su una budgettizzazione sempre più forsennata di
"utili"... laddove a questi 'utili' non vi è alcuna
utilità fornita a nessuno (o comunque un servizio ordini di
grandezza più piccolo del vantaggio economico generato per
chi lo presta). Io credo che il mondo 'dovrebbe sapere' cosa
c'è dietro. Mi auguro di morire consulente indipendente, ma
tutti gli istituti hanno fatto quadrato nell'escludere la
consulenza indipendente e dall'arginarla. Comunque le
situazioni anche umane, peggiori cui ho assistito (se non
sfocianti in fattispecie criminose), le ho viste realizzare
da promotori a provvigione e dalle reti che se ne servono.
Il problema è che il cliente (e possibilmente anche il
consulente, e spesso anche il manager commerciale al di
sopra, se non a stretto giro per il piccolo settore che loro
devono spingere al massimo) è stato fatto vivere nella
voluta ignoranza per decenni, quando questo effetto
esponenziale di approfittarsi dell'ignoranza ha iniziato a
mostrare le sue crepe, come nel classico schema Ponzi,
all'ignoranza è subentrata la cieca diffidenza. E
purtroppo, visto che è mia opinione che non si può evitare
di investire, in qualche forma (anche la liquidità, anche i
consumi, lo stile di vita, l'indebitamento possono essere
visti come forma d'investimento), credo che la diffidenza
possa essere a sua volta manipolata a danno dell'utente
finale. Apprezzo l'accenno alle logiche matematiche, ma
conoscendo un po' di gestori di fondi e Sicav mi sono
convinto che sono (salvo forse per qualche matematico messo
lì a far calcoli senza una visione complessiva del
contesto) strumentali esclusivamente a 'giustificare' costi.
Ovvero produrre strategie e sistemi dei più disparati,
apparentemente 'altamente ingegnerizzati' che poi non
producono un reale valore aggiunto, se non accidentalmente o
quasi, se non per chi, avendo venduto un prodotto
'complesso', può chiedere che tale 'servizio' venga
retribuito.
7 gennaio 2019 16:23 - guardiano
Ok, tutto ok, ho cominciato in banca nel 1977 quando
nemmeno esistevano i Bot, oggi la mia Mandante,
improvvisamente e senza anticipo, sottrae dalla disclusure
di una Unit, una sicav che da inizio ytd +30% e a 4 mesi
+5%, la motivazione è che la sicav richiede dal 2 gennaio
una commissione di ingresso maggiorata; ok tutto ok, a
difesa della parte debole (....come costi di
pro-distribuzione del 4%) e a mortificazione dell'autonomia
professionale; ho sempre compbattuto per una consulenza
professionale indipendente, ma oggi, visto le asimmetrie e
gli ancoraggi, non sarebbe meglio un servizio "execution
omly" con consulente personale (anche non iscritto
all'albo)?
4 gennaio 2019 9:10 - neru
In estrema, ma proprio estrema sintesi mettiamola così: è
come "fare" semplicemente il medico o "sentirsi"
profondamente medico. E' troppo anche per il cf ambire ad
una tale consapevolezza?
2 gennaio 2019 20:33 - Cristina Ciccarelli
Complimenti per l'editoriale
Sono d'accordo sull'olismo che si applica anche nelle
eccellenze sanitarie, secondo me solo chi ha un 'idea
pericolosa cd spartiacque' dimostra consapevolezza che è
figlia della pianificazione della conoscenza
(contestualizzare), conoscere (solo teorico) senza saper
pianificare equivale a non conoscere quindi è come avere in
mano un pugno di mosche / aria fritta, secondo me anche la
propensione al rischio fornisce una marcia in più ovvero
più è alta e maggiori saranno i risultati positivi