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23 maggio 2019 10:20 - Obimini
@colephelps la sua considerazione è la conferma che nessuno può prevedere il futuro e che le probabilità (semplificando il concetto) possono aiutare a prendere certe decisioni, ma se si è "sfortunatamente" dalla parte sbagliata non si ottiene quello che si sperava. Certo se uno considera l'ultimo decennio in cui non ci sono state crisi finanziarie-economiche il "tutto insieme" avrebbe prodotto un risultato maggiore (col senno di poi è facile fare considerazioni). Nella vita reale, salvo eredità, vendita di immobili senza doverne acquistare un altro o liquidazione al termine dell'attività lavorativa, è più probabile poter risparmiare periodicamente e quindi essere "costretti" ad investire con il tipico PAC; quindi spesso non c'è possibilità di scelta. Io credo che a monte di questa scelta (dopo aver analizzato bene gli obiettivi di vita come ben illustrato da Alessandro Pedone in altri articoli) bisogna porsi una domanda "ritengo giusto e io credo di sì, investire i miei soldi con una strategia ben definita o lascio i miei soldi al caso ed incrocio le dita, sperando che anche il prossimo decennio sarà sempre positivo ? Penso che non ci sia bisogno di dare una risposta. Questo non vuol dire cercare di fare "market timing", ma di applicare una delle diverse strategie che sono più confacenti agli obiettivi ed esigenze del risparmiatore portandolo non tanto a massimizzare il rendimento, ma a sapere cosa fare specialmente nei momenti bui e consentirgli di vivere in tutta tranquillità la propria vita famigliare. Roberto Anselmini
21 febbraio 2019 12:46 - colephelps
Pensavo che l'articolo si concludesse diversamente... perché l'esempio dei tre pacchi mi ha ricordato un altro studio (non mi si chieda di chi, di quando, relativamente a quale preciso indice -anche se quest'ultimo dovrebbe essere l'S&P500- perché mi è rimasto da una delle mie tante letture), cioè che investendo una lump sum in qualunque periodo storico passato, e tenendola ferma per 10 anni, in due casi su tre alla fine dei 10 anni si aveva un rendimento MAGGIORE rispetto al dollar cost averaging mensile della stessa somma.
Insomma c'è un bias positivo verso l'investimento "tutto assieme", secondo il detto "time in the market beats timing the market".
Col senno di poi in questo 2018 mi sarebbe convenuto un dollar cost averaging, ma non potevo sapere prima che quest'anno avrebbe vinto l'ipotesi meno probabile.
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