COMMENTI
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28 agosto 2019 18:47 - luigi1954
Apprezzo e resto sempre ammirato dalla fertilità del dottor Pedone quando scrive i suoi editoriali e dalla originalità e dalla padronanza con cui tratta certi argomenti.
Tuttavia, la complessità di certi temi, in una rubrica rivolta al consumatore medio e non a esperti della materia, implica due conseguenze: o il dottor Pedone spiega al popolo quello che sostiene oppure si astiene dallo scrivere articoli complessi a uso e consumo solo di laureati in economia.
Tale atteggiamento del dottor Pedone potrebbe dare adito al sospetto che l'estensore degli articoli non voglia scrivere più chiaramente perché vuole mantenere un aura da sacerdote che si osanna senza commenti. Però tale atteggiamento può portare ad una sottomissione completa da parte dei lettori, se questo è l’obiettivo, o ad un rifiuto parimenti netto.
Conoscendo il dottor Pedone, propendo per la seconda ipotesi e non volendo, quindi, perdere gli aggiornamenti del dottor Pedone, propongo a lui delle spiegazioni relative allo scritto che ha dato origine alla presente serie di commenti.
-Valore assoluto= quantità nominale? Se si, perché usare due termini diversi?
-“Il PIL è composto anche…dal saldo della bilancia commerciale (netto fra importazioni e le esportazioni)”. Non si dovrebbe precisare: con il segno risultante dal netto fra importazioni e le esportazioni ?
-“La Banca d’Italia acquista titoli con soldi creati dal nulla”. Che significa? Lo Stato paga interessi alla Banca d’Italia che li gira al Tesoro. Non potrebbe lo Stato girare gli interessi al Tesoro direttamente evitando uno step? Dottor Pedone, potrebbe spiegare meglio tale meccanismo farraginoso?
-“La Banca centrale non pretenderà la restituzione del debito”. Ma finora non si è parlato di 3 enti italianI: Stato, Banca d’Italia, Tesoro ? Si è detto che la Banca centrale ha dato disposizioni ma chi pretende la restituzione di un debito non lo pretende per se?
-“…l’Italia ha già ridotto il suo debito pubblico…”. Ma si dice continuamente che il debito pubblico continua ad aumentare.
-“ i rendimenti distribuiti del Fondo Italia dovrebbero avere una regolamentazione speciale più simile ai rami I e V delle assicurazioni”. Perché presupporre che il lettore sappia cosa sono i rami I e V delle assicurazioni?
-“Ogni volta che lo spread sale….il fondo acquista…”. Ma il Fondo non raccoglie i soldi degli investitori? Cosa acquista?
-“..mano a mano che ha nuove sottoscrizioni, il fondo colloca i titoli già acquistati…guadagnando sulla differenza….redistribuendo il guadagno…” . Non è per nulla quale per un consumatore di media cultura.
-“Per i risparmiatori ……. Sarebbe una sorta di manna….”. Il dottor Pedone non dimentica che l’unica cosa che interessa il risparmiatore (non investitore, direi, in quanto titoli garantiti dallo Stato italiano), è l’interesse che tali prodotti genereranno ? Ma non si parla mai di interesse.
-Note (1) “quello che realmente conta ….è il Servizio per il Debito/PIL” Che significa “quanto pesa in termini di reddito nazionale mantenere il debito”?
E’ palese che ad ognuna di queste domande c’è una risposta ben precisa e consequenziale ed è solo l’ignoranza del lettore a far proporre le domanda di cui sopra. Tuttavia, non sarebbe male che l’estensore di tali articoli ne renda più fruttuoso il loro contenuto ai lettori e sostenitori dell’ADUC introducendo particolari che allo stato attuale si considerano, erratamente, noti.
25 giugno 2019 17:27 - savpg8801
Come spesso accade nel sentire commenti c'è spesso tanta confusione nelle terminologie, ma anche nei concetti.
Premesso che la Ragioneria è materia complessa e che spesso non si distingue fra quella Privata e quella Pubblica, diviene arduo accettare le opinioni e i commenti "spesso illuminati" da parte degli "infarinati" che assumono notizie e concetti qua e là come l'andar per ristoranti.
Il fondamento è che, attraverso concetti, leggi, regole, problemi umani e contabili, concorrenza, monetarietà, politiche, eventi modificanti, mode e norme, imposizioni centrali, risposte del consumatore, fregole di crescita, statisticanti di ogni genere, associazionismi sindacali e di consumo, balle assunte via web, ecc.ecc. si deve arrivare, per quanto riguarda il privato o l'ente pubblico, ad un risultato. Il risultato di bilancio, nelle sue varianti periodali o finali.
Il bilancio delle Imprese pubbliche deve chiudere in pareggio. Quello delle private ha scopo statutario, ovviamente, di raggiungere un utile proprio perchè si denominano anche "di lucro"; la perdita di bilancio è un'anomalia che apre nell'azienda un mondo nuovo (pur previsto) con conseguenze contrarie allo scopo statutario.
Perciò i ragionieri e gli economisti posticci, quando adottano terminologie o metodi di stima e giudizio non esatte, non possono educativamente essere ascoltati in quanto, talvolta, promulgatori di inesattezze.
Si parla tanto di educazione finanziaria (cosa impossibile) ma si dovrebbe anche pensare di istituire un'educazione contabile-ragioneristica per far meglio comprendere i sistemi che regolano contabilmente l'economia mondiale, meglio dello sciorinamento delle antiche e nuove teorie economistiche che qualcuno, forse, ha studiato a scuola ma che propongono, nel loro complesso, un minestrone indigesto di scuole di pensiero spesso opposte o variegate.
8 giugno 2019 0:45 - Toio68
Ho qualche dubbio. Se non erro, l'ABC della ragioneria dice che agli attivi devono corrispondere i passivi. In questo caso, quei 393 miliardi di titoli di Stato nel bilancio di Bankitalia sono gli attivi che garantiscono 393 miliardi di base monetaria. Quest'ultima liquidità però non è in mano al Tesoro, ma è diventata l'attivo di banche e indirettamente di aziende e famiglie. Per riprendere l'esempio, il marito si è fatto prestare soldi da sua moglie, ma li ha usati per comprare l'auto in cui lavora. Siccome i soldi prestati dalla moglie ora sono l'attivo di un concessionario, quella col marito non è propriamente una partita di giro. Allo stesso modo, a meno di non consegnare 393 miliardi cash alla Banca d'Italia, quei 393 miliardi in titoli devono restare sul suo bilancio. - Riguardo alla monetizzazione del debito, non è altro che una forma di tassazione. C'erano poche cose su cui Hayek, Friedman, Keynes e Berlinguer, erano d'accordo: una è che monetizzare il debito è un furto ai danni dei cittadini. Come idea invece è sempre molto ai politici. Per capire il perché consiglio di leggere su Econopoly del Sole24Ore l'articolo "Quel che la politica non ha mai capito di Keynes. E cosa ci resta da fare". Un'analisi empirica sul fatto che monetizzare il debito funzioni davvero segnalo "Riduzione del debito: l'esperienza dei Paesi avanzati negli ultimi 70 anni" sul sito dell'Osservatorio dei conti pubblici italiani della Cattolica di Milano. Per un diorama tridimensionale dell'impatto della monetizzazione del debito sulla qualità della vita, consiglio un viaggio nel Venezuela di Maduro. - Riguardo alle azioni da intraprendere per fare ripartire l'economia, da decenni il coro degli economisti è unanime che dobbiamo fare alcune riforme strutturali. Riforma del mercato del lavoro, liberalizzazioni, sburocratizzazione, ecc. Nè più e nè meno quello che fece la Germania negli anni 2002-2003 e che creò 2,5 milioni di posti di lavoro in meno di 10 anni. Da loro ha funzionato, perché non provarci pure da noi? Magari funziona. Hai visto mai?
7 giugno 2019 20:02 - Toio68
Questo articolo mi genera parecchie perplessità. Per cominciare, il fatto che il debito pubblico detenuto dalla Banca d'Italia sia una semplice "partita di giro". Ammetto che in fatto di ragioneria ho più dubbi che certezze, ma una delle poche certezze che ho è che agli attivi devono corrispondere i passivi. Ad esempio, quei 393 miliardi di titoli di Stato sono gli attivi che garantiscono 393 miliardi di base monetaria, liquidità che non è in mano al Tesoro. Magari il marito si è fatto prestare soldi da sua moglie, ma con quei soldi ci ha comprato la macchina. Ora, a meno di non vendere la macchina, è difficile che quel debito si possa considerare una "partita di giro". E a meno di non consegnare alla banca centrale 393 miliardi alla Banca d'Italia, quei 393 miliardi devono restare lì. Sarebbe una patrimonialina micca da poco.
Riguardo alla monetizzazione del debito, non è altro che una forma di tassazione. Potrei citare Hayek, Friedman, Keynes...persino Berlinguer: tutti a dire che monetizzare il debito è un furto ai danni dei cittadini. Ma mi limito a segnalare che la monetizzazione del debito è quello che sta facendo il governo Maduro, e non sta facendo un gran bene all'economia venezuelana. Segnalo qualche articolo che spiega perché non si può fare senza danneggiare l'economia.
https://osservatoriocpi.unicatt.it/cpi-archivio-studi-e-anal isi-tre-strategie-per-ridurre-il-debito-pubblico-la-strada-g ialloverde
https://osservatoriocpi.unicatt.it/cpi-Papar_GiampaoloGalli_ Torino_OCPI.pdf
https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2015/05/12/quel-che-la -politica-non-ha-mai-capito-di-keynes-e-cosa-ci-resta-da-far e/
7 giugno 2019 11:33 - Filanto_051
L'articolo è accativante... ma dell'entità del ns.debito pubblico erano consapevoli anche i ns.governanti, quando abbiamo aderito all'euro; forse bisognava - prima - stabilizzarlo, ma come?
dal trend s'indovina che l'esplosione è avvenuta durante gli anni '70-8o, ovvero dopo l'istituzione delle Regioni; ma ciò non doveva aumentarlo il PIL?
6 giugno 2019 11:41 - Alessandro Pedone
@jj2006
I 393 miliardi li ha in pancia la Banca d'Italia per conto dell'EuroSistema, cioè la Banca Centrale Europea.
Dal punto di vista contabile, il Tesoro e la Banca Centrale sono due soggetti distinti.
Contabilmente, quindi, è giusto dire che il debito del Tesoro è quello "lordo".
E' come se in una famiglia il Marito (il Tesoro) fosse indebitato con la Moglie (la Banca d'Italia).
La "famiglia" lo Stato nel suo complesso, non ha il debito, ma contabilmente il Marito il debito ce l'ha.
6 giugno 2019 11:34 - Alessandro Pedone
@claudio8633
La sua è una posizione ideologica che rispetto ma non condivido.
Lei dice che lo stato non funziona quindi le cose le devono fare i privati risparmiando soldi.
E' una posizione ideologica che esula dai discorsi tecnici che ho cercato di fare nell'articolo.
6 giugno 2019 11:32 - Alessandro Pedone
@ AleSeb
La creazione del "Fondo Italia" renderebbe più stabile il prezzo di mercato dei titoli di stato.
E' lo stato che decide quanti titoli emettere.
Se vogliamo dire che il "giudizio" del mercato rende i politici più accorti nel non eccedere, questa è una visione che ci può stare.
Qui entriamo nel campo delle opinioni. C'è chi pensa che le scelte politiche siano ad un livello superiore alle regole del mercato e chi crede che la regola del mercato debba prevalere su tutto.
Oggi prevale, nei fatti, la seconda tesi.
Di per sé, comunque, stabilizzare i prezzi dei titoli di stato non implica logicamente un aumento del debito. Quest'ultimo rimane frutto delle scelte politiche.
5 giugno 2019 14:30 - jj2006
"393 miliardi sono di fatto debito con noi stessi perché sono detenuti dal più importante ente pubblico italiano" - chi è quest'ente, e perché questa somma viene attribuita al debito pubblico? Solo in Italia, suppongo?
5 giugno 2019 10:38 - claudio8633
come farsi male blaterando.
"la nostra capacità di produrre beni e servizi è fortemente frenata dall’enorme inefficienza dei servizi pubblici"

Ovvero lo stato mangia soldi e non produce servizi.
Conseguenza ovvia:
o si mette a produrre per quello che e' pagato o bisogna pagarlo molto meno.

Aumentare il prelievo, stampando moneta (aka svalutando), non e' una scelta competitiva come l'italietta che fu insegna.

" sperare di ridurre il debito pubblico riducendo la spesa pubblica è come sperare di spegnere un fuoco gettandovi benzina."

non proprio, diciamo che serve a poco perche il problema e' che se lo stato funziona di medda e non fa il proprio lavoro non istruisce e nn prepara l'habitat per le aziende. Gente malistruita a colpi di romani e latino non progetta certo auto o chip se non dopo immense fatiche. Ammiamo avvocati a nastro, commercialisti a tonnellate, latinisti a iosa e, come si vede in questo articolo e altri di ADUC, nessun chimico, pochi biologi, economisti seri pari a zero.

Sorry ma la matematica non e' un'opinione.
Il nostro stato non funziona, possiamo risparmiare soldi per ottenere il servizio privatamente, possiamo far funzionare lo stato,ma non possiamo avere i soldi per pagare uno stato zavorra e pagarci i servizi ancora per molto.
4 giugno 2019 17:44 - AleSeb
Grazie per l'articolo interessante e stimolante di ulteriori riflessioni. Mi chiedevo se non crede che la creazione del "fondo Italia" non porterebbe a un aumento dell'ammontare complessivo del debito pubblico.
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