Uno dei segnali di questo cambiamento potrebbe leggersi nel
referendum popolare che si é svolto nel 2016 in Svizzera:
si proponeva di accreditare ad ogni abitante una cifra di
circa 1500 euro mensili per tutta la vita. La proposta,
chiamata "per un reddito di base incondizionato" é stata
bocciata, ma ha pur sempre ottenuto più del 23% di voti
favorevoli! https://www.bk.admin.ch/ch/i/pore/vi/vis423.html
7 settembre 2019 10:52 - giorgio4448
Grazie dr Pedone per questo ennesimo intelligente
editoriale. Grazie a lei e a tutta la redazione per il
prezioso lavoro di questi anni, che ha contribuito ad
elevare i piccoli investitori e a proteggerli. Complimenti!
29 agosto 2019 11:28 - savpg8801
da colephelps
..."""Annientare la rendita da capitale" tuttavia è una
proposta forse prona a fraintendiment.
Le rendite da capitale sono di tanti tipi, anche gli
investimenti lo sono. E questi ultimi è sacrosanto che
siano tutto fuorché annientati.
Uno stile di vita sempre significativamente aldisotto delle
proprie possibilità, e in generale parco, permettono di
accumulare un montante investito che possa liberare del
tutto dalla necessità di "lavorare per vivere". E questo
acquistando porzioni di aziende quotate sul mercato, e
quindi finanziando le suddette aziende, e facendo lavorare
per sé i propri soldi.""
E' così, o almeno dovrebbe essere fatto comprendere molto
meglio specialmente alla politica (finanziaria o meno).
Gli investimenti (derivati da risparmio o da utilizzo di
sistemi atti a speculare sui capitali) sono fondamentalmente
da considerarsi come prestiti fatti al mondo economico o
alle comunità. Macroscopicamente chi compra titoli di
stato, aiuta(poi dipende come siano manovrati) la gestione
dello stesso Stato e quindi per il bene della collettività;
quindi fa da banca erogando prestito, finanziamento, mutui,
ecc..
Chi acquista le altre tipologie di titoli (infinite) aiuta
le economie, cioè tutto ciò che non è "gestione
pubblica". Le obbligazioni sono prestiti fatti alle imprese,
le azioni sono compartecipazione alla proprietà delle
imprese e tutto il resto.
Pertanto si dovrebbe evitare di considerare il
risparmiatore-investitore come una forma passiva di
accumulo( sia di nuovo che di montante) fine a se stessa. I
capitali prestati alle aziende o alle collettività
consentono a queste di fornirsi di capitali per la loro
gestione che non potrebbero avere in altro modo. Quindi
l'investitore non deve essere demonizzato se risparmia ed
aiuta, al posto di spendere e aiutare il pizzaiolo a
lavorare di più, ma senza proporzione tra il dare e l'avere
allorchè per il princìpio di coerenza edonisticamente
parlando, l'adozione dovrebbe essere di operare avendo il
massimo risultato con il minimo mezzo.
Due differenti modi di utilizzare il proprio danaro;
entrambi utili.
Ecco perchè si deve osteggiare qualsiasi forma di
vessazione d'imperio da parte dello Stato o della politica
nei confronti del risparmiatore applicando ritenute,
commissioni esose, spese di gestione e di C/V e, peggio,
considerarlo un accumulatore di risorse tassandolo e sovente
defraudandolo di quanto prestato. Vedansi fenomeni di banche
fallite o che hanno azzerato gli asset azionari, aziende che
non onorano più i bond (obbligazioni) ed altre forme di
crimine finanziario.
Altra cosa , che va distinta, sono le forme di investimento
a scopo speculativo, trading senza scrupoli, utilizzando
risorse che spesso furono impiegate per scopi onesti, ma che
poi sono state adoperate per altro.
Una deriva oscena del come la pensi l'opinione vessativa
specie dello stato, è nel distinguere, ad esempio, il
parametro dei rimborsi agli investitori truffati.
Semplicemente proponendo delle percentuali di
riconoscimento(quando ci sia) basate sul differenziale tra i
capitali sottratti in rapporto a quelli posseduti. Senza far
riferimento a come siano stati "fabbricati" o gestiti, o a
cosa siano destinati e se siano destinati quale "fondo" per
scopi futuri o imprevisti. Anche se di derivazione da
risparmio spinto o considerato eccessivo(da certe frange di
economisti o da politici estremisti). Dante stesso cacciava
all'inferno sia prodighi che avari, ma convinto dallo
stesso Virgilio, non è detto che avesse poi sempre
ragione.
In fondo c'è differenza fra il modo di spendere(parliamo
degli avari-così chiamati) i propri soldi: se tesaurizziamo
sottraendo magari circolante alla comunità oppure se
investiamo favorendo le economie.
11 agosto 2019 15:26 - colephelps
@francesco
complimenti per l'entusiasmo e la voglia di diffondere le
sue idee, purtroppo lo stile risulta "pesante" per chi è
avvezzo a leggere, e probabilmente inaccessibile per gli
altri!
L'idea della "moneta che scade" l'aveva proposta lo stesso
Pedone, alcuni anni orsono credo, per stimolare il movimento
di denaro e quindi lo sviluppo.
"Annientare la rendita da capitale" tuttavia è una proposta
forse prona a fraintendiment.
Le rendite da capitale sono di tanti tipi, anche gli
investimenti lo sono. E questi ultimi è sacrosanto che
siano tutto fuorché annientati.
Uno stile di vita sempre significativamente aldisotto delle
proprie possibilità, e in generale parco, permettono di
accumulare un montante investito che possa liberare del
tutto dalla necessità di "lavorare per vivere". E questo
acquistando porzioni di aziende quotate sul mercato, e
quindi finanziando le suddette aziende, e facendo lavorare
per sé i propri soldi.
Non è ragionevole "annientare le rendite da capitale",
probabilmente lo è applicare interessi negativi al "denaro
parcheggiato", ancora più ragionevole farlo oltre una certa
soglia (la liquidità è una necessità, soprattutto nello
scenario sopra esposto, se si vuole investire per la
pensione non ha senso disinvestire per le spese della
propria vita normale).
8 agosto 2019 14:21 - francesco5421
La finanza non può che distruggere il mondo, la cui
salvezza é invece racchiusa brevemente in un nome:
GESELL.
Vedi, Alessandro, non ci son che due modi per procurarsi il
necessario alla sopravvivenza: il modo economico e quello
politico, ma di essi solo il primo rappresenta la buona
salute sia dell'economia che della Società, perché é
imperniato sul lavoro.
In regime di sua divisione, qualunque cittadino
probabilmente produrrà solo una parte del suo necessario,
ottenendo però il resto da uno 'scambio lecito', clam, nec
vi, nec dolo (intendi: scambio manifesto e senza violenza
né frode), cioé barattando il suo prodotto superfluo;
conseguentemente non schiavizza assolutamente nessun altro,
aliena volontariamente una parte della sua vita per
guadagnarsi la sopravvivenza sua e familiare – ma ormai,
cioé ai nostri tempi, di sicuro senza finire integralmente
alienato – ed del resto quella sua alienazione parziale
é assolutamente indispensabile al suo vivere, chi é causa
del suo mal pianga se stesso.
Col modo politico invece il cittadino (esemplare i casi di
capitalisti, burocrati e redditieri di cittadinanza) si
ritrova in genere più o meno completamente mantenuto a
spese altrui;
ma poiché il bilancio economico della Società deve
ugualmente raggiungere il pareggio, ciò significa che altri
cittadini (e poi proprio quelli più meritevoli) dovranno
inevitabilmente lavorare di più e poi neanche per il
proprio tornaconto:
supponendo, ad esempio, che il numero dei fancazzisti
eguagli quello dei lavoratori, questi dovranno lavorare il
doppio (ma poi sarà molto di più, causa le loro maggiori
pretese), avviandosi rapidamente all'alienazione, quando non
od addirittura precipitando in quella più completa.
Per conseguire una Società veramente civile é quindi
ASSOLUTAMENTE necessario minimizzare il numero dei mantenuti
politici e ciò può avvenire solamente o annientandoli
fisicamente (soluzione quantomeno temporanea e d'esempio da
me personalmente non del tutto esclusa)
o annientando con accorgimenti la loro possibilità di farsi
ulteriormente mantenere politicamente, primo tra cui
annientare le rendite da capitale........... mentre il mondo
della finanza tende esattamente in senso inverso!
Grandi sostenitori del capitalismo anche nelle sue forme
più estremali, gli austriaci (intendi nel senso di scuola
economica) sospingono avanti gli ASSOLUTAMENTE
INDISPENSABILI libero mercato e pluralismo economico
onde nella loro ombra nascondere l'infamante terza sua
caratteristica e cioé che il capitalismo é praticamente
l'unico sistema economico che non solo non combatte, ma anzi
loda ed incoraggia il conseguimento di profitti di
capitale.
Il grande anarchico tedesco, Gesell é un austriaco anomalo:
pur strenuo difensore di libero mercato e pluralismo
economico, é altrettanto anticapitalista,
nel senso che – sgamata la manfrina, il fatto cioé che,
con tecnica anestetizzante e confondente, quelli (intendi:
libero mercato e pluralismo economico) fanno da glassatura,
da doratura, ai profitti di capitale – egli ha davvero
trovato il modo di annientare questi:
basta 'ammalare il denaro', cioé renderlo deperibile e
corruttibile come qualunque altra merce, con cui esso si
scambia, perché – se, per negare la concessione di
prestiti, il capitalista non potesse far leva sulla
completa indeperibilità del suo denaro – egli si vedrebbe
di fatto costretto a concederlo prescindendo anche
completamente dal saggio d'interesse;
una Schwundgeld (intendi: moneta fondente, icemoney) anche
solo del 5% annuo ed il Kapitalismo – lo spaventoso ed
apparentemente invincibile mostro tratteggiato da Marx –
é definitivamente annientato,
perchè lo stimolo positivo, la carezza, INDEGNAMENTE E PER
TROPPO TEMPO concessi dall'abominevole stato socialborghese
– cioé l'autorizzazione d'ottenere dal proprio capitale
uno maggiorato grazie al saggio d'interesse)
può con non minore stimolazione esser sostituita dal
cazzotto “guarda che – se sterilizzi socialmente il tuo
denaro tenendolo fermo – a fine d'anno te lo ritroverai
minorato, quindi scegli tu, decidi ma decidi in
fretta.”
I dettagli per la ormai facilissima realizzazione della
gesellista icemoney nel sito www.gesell.it .