Buonasera. Solo a specificare che pur condividendo la
considerazione che ci troviamo di fronte ad una tipologia
d'investimento ad alto rischio, come è sempre quando si
investe in una start up, ricordo al dott. Pedone che
l'offerta di una quota di capitale di una start up
effettuata attraverso una delle società iscritte al
registro dei gestori di portali di equity crowdfunding
gestito dalla Consob, per essere considerata valida deve
avere una quota pari almeno al 5% dell'offerta, sottoscritta
da investitori professionali o da fondazioni bancarie o da
incubatori di start-up innovative , (di solito la
sottoscrizione avviene ad opera di istituto di credito).
Pertanto non mi pare possa essere condivisibile la sua
affermazione "Le aziende che si rivolgono ai portali, in
genere, non sono riuscite ad convincere investitori più
qualificati e/o offrono condizioni che gli investitori più
qualificati hanno valutato non attraenti." Vero è che per
una start up finanziare il totale dell'investimento
ricorrendo al credito bancario è di fatto impossibile nel
nostro Paese... Questo è anche il motivo per cui
l'investimento in start up innovative attraverso l'equity
crowdfunding viene favorito dallo Stato con la concessione
di un credito d'imposta del 30%.