Beh, diciamola tutta.
Fare il consulente finanziario indipendente non è una
professione in senso stretto.
È piuttosto un'arte appresa nel tempo, corroborata di
passione, non incasellabile in teorie astratte quanto
aleatorie, spesso interessatamente modaiole. L'incertezza
poi è nel fatto stesso d'esistere avendo come unico
contraltare soltanto la certezza di morire.
11 giugno 2020 19:57 - Filanto_051
Bravo dr.Pedone, un articolo utile e che si legge
volentieri...allegato compreso;
11 giugno 2020 17:02 - Alessandro Pedone
@killer in pensione
Assolutamente sì
https://www.aduc.it/editoriale/ricordo+genio_18261.php
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@DanieleA
Ha ragione, l'umiltà è sempre una dote importante.
Io non ho alcuna certezza.
Si tratta ovviamente di uno stile di scrittura.
L'articolo esprime ovviamente le MIE convinzioni, nessuna
certezza.
Faccio notare che vi è una grande differenza fra un
approccio che si basa su formule matematiche che a loro
volta si basato su assunti indimostrabili ed un approccio
che si basa sull'assunto che tutto è incerto. I due modelli
sono profondamente diversi.
Comunque volentieri raccolgo l'invito all'umiltà.
10 giugno 2020 13:21 - Killer in pensione
"...un tempo si credeva che sebbene i mercati finanziari
sono imprevedibili, la natura fondamentale dei mercati
consente di applicare la statistica per inferire una stima
ragionevole di rendimento di lungo termine (oltre alla
varianza e covarianza).
In sostanza si riteneva di non poter prevedere la direzione
di breve del movimento, ma almeno si poteva prevedere
l’ampiezza dell’oscillazione ed un ragionevole range di
rendimento di lungo o lunghissimo termine.
Oggi sappiamo che questo non è vero…"
Si può dire quindi che aveva ragione Mandelbrot? La teoria
dei mercati efficienti ha in qualche modo inglobato in anni
recenti le idee di Mandelbrot oppure continua ad andare
bellamente per la sua strada?
10 giugno 2020 10:29 - DanieleA
Buon giorno,
"Per alcuni anni, nei primi anni 2000, io stesso ho
proposto, in piena scienza e coscienza, un approccio simile
a questo."
Non ostante questa lodevole presa di coscienza di aver
sbagliato (come tutti, continuamente), oggi - per di più in
un articolo sull'incertezza - torna a declamare certezze
assolute:
"Questo approccio alla pianificazione è semi-sconosciuto in
finanza, ma nei prossimi anni, quando il concetto di
incertezza fondamentale sarà sempre più diffuso,
diventerà la norma. Passeranno molti anni, ma la direzione
è necessaria e scontata."
Tra altri vent'anni, descrivendo tutto un altro modello,
tornerà a scrivere che anche lei vent'anni prima credeva in
questa verità necessaria e scontata?
Raccomando più prudenza e più umiltà nel profetizzare.