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13 giugno 2020 22:24 - neru
Beh, diciamola tutta.
Fare il consulente finanziario indipendente non è una professione in senso stretto.
È piuttosto un'arte appresa nel tempo, corroborata di passione, non incasellabile in teorie astratte quanto aleatorie, spesso interessatamente modaiole. L'incertezza poi è nel fatto stesso d'esistere avendo come unico contraltare soltanto la certezza di morire.
11 giugno 2020 19:57 - Filanto_051
Bravo dr.Pedone, un articolo utile e che si legge volentieri...allegato compreso;
11 giugno 2020 17:02 - Alessandro Pedone
@killer in pensione
Assolutamente sì
https://www.aduc.it/editoriale/ricordo+genio_18261.php

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@DanieleA
Ha ragione, l'umiltà è sempre una dote importante.
Io non ho alcuna certezza.
Si tratta ovviamente di uno stile di scrittura.
L'articolo esprime ovviamente le MIE convinzioni, nessuna certezza.
Faccio notare che vi è una grande differenza fra un approccio che si basa su formule matematiche che a loro volta si basato su assunti indimostrabili ed un approccio che si basa sull'assunto che tutto è incerto. I due modelli sono profondamente diversi.
Comunque volentieri raccolgo l'invito all'umiltà.
10 giugno 2020 13:21 - Killer in pensione
"...un tempo si credeva che sebbene i mercati finanziari sono imprevedibili, la natura fondamentale dei mercati consente di applicare la statistica per inferire una stima ragionevole di rendimento di lungo termine (oltre alla varianza e covarianza).
In sostanza si riteneva di non poter prevedere la direzione di breve del movimento, ma almeno si poteva prevedere l’ampiezza dell’oscillazione ed un ragionevole range di rendimento di lungo o lunghissimo termine.
Oggi sappiamo che questo non è vero…"

Si può dire quindi che aveva ragione Mandelbrot? La teoria dei mercati efficienti ha in qualche modo inglobato in anni recenti le idee di Mandelbrot oppure continua ad andare bellamente per la sua strada?
10 giugno 2020 10:29 - DanieleA
Buon giorno,

"Per alcuni anni, nei primi anni 2000, io stesso ho proposto, in piena scienza e coscienza, un approccio simile a questo."

Non ostante questa lodevole presa di coscienza di aver sbagliato (come tutti, continuamente), oggi - per di più in un articolo sull'incertezza - torna a declamare certezze assolute:

"Questo approccio alla pianificazione è semi-sconosciuto in finanza, ma nei prossimi anni, quando il concetto di incertezza fondamentale sarà sempre più diffuso, diventerà la norma. Passeranno molti anni, ma la direzione è necessaria e scontata."

Tra altri vent'anni, descrivendo tutto un altro modello, tornerà a scrivere che anche lei vent'anni prima credeva in questa verità necessaria e scontata?

Raccomando più prudenza e più umiltà nel profetizzare.

Cordiali saluti.
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