Il discorso fatto in questo editoriale è molto veritiero.
In effetti, il gruppo che lavora, spesso gratuitamente, al
servizio di utenti e consumatori smarriti (o arrabbiati) per
la prepotenza delle loro controparti, vuoi ditte o società
private, vuoi anche e purtroppo amministrazioni pubbliche,
ha come motto "prima gli altri", "prima chi ha bisogno di
sostegno".
Così mi rispose, qualche tempo fa, Vincenzo Donvito che non
stava bene, e che invitavo a riguardarsi, pensare, per una
volta, prima a sé stesso.
"No, per me, prima gli altri". E siccome lo conosco dalla
bellezza di 49 (quarantanove!) anni, so che diceva il vero -
e l'avevo sperimentato più di una volta.
E così è per tutti gli altri che rispondono alle
lamentele, alle segnalazioni di tanti utenti e consumatori:
Primo Mastrantoni (lo conosco da 32 anni), Pietro Moretti
(lo conosco da almeno 20 anni), e così anche altri e altre
che scrivono articoli su questo sito, comprese, a mo' di
esempio, le avvocate come Claudia Moretti, Sara Astorino,
Laura Cecchini, Emmanuela Bertucci e altri/e ancora.
Sì, l'ADUC vive delle quote associative che però hanno
bisogno anche del rinforzo delle donazioni.
Dovesse chiudere, sono sicura che la società civile
perderebbe un grosso contributo alla onestà, alla
competenza, alla dedizione alla causa delle persone più
deboli di fronte alla prepotenza dei "forti".
Dunque, chi riceve (o ha ricevuto) un beneficio dalla
consulenza di ADUC, ci ragioni sopra e risponda con
generosità alla generosità che ha sperimentato su questo
sito, ai numeri di telefono dedicati alla consulenza.
E' una risposta civile all'inciviltà che purtroppo dilaga
sempre più nelle nostra società.