Premetto che ho rispettato l’obbligo vaccinale senza
protestare, facendo anche due richiami.
Nella mia personale esperienza posso citare un episodio
verificatosi in occasione di uno dei richiami quando,
nell’intervista pre-iniezione, un medico qualificatosi
quale “vaccinatore” non mi ha voluto iniettare una dose
dello stesso vaccino che mi era stato iniettato in
precedenza, mandandomi via dall’ambulatorio. Questo
perché era lui che “decideva” quale siero mi doveva
essere iniettato, nonostante mi venisse richiesto (come a
chiunque del resto) di sottopormi al trattamento a mio
rischio e pericolo.
La mia successiva denuncia alla ASL non ha avuto
riscontro.
Qui concordo con il suo “E’ l’Italia, bellezza!”
Sono stato io a cercare un nuovo punto vaccinale per
ottenere, infine, quanto richiesto.
Nella mia personale esperienza posso anche citare che da
qualche anno sto assistendo un medico di base, il quale
subito dopo essersi sottoposto al secondo richiamo
“vaccinale” ha cominciato ad avere seri problemi
neurologici. Si parla di una patologia degenerativa del
sistema nervoso, a seguito della quale ha quasi totalmente
perso l’uso di una gamba e soffre di afasia (ovvero una
perdita delle funzioni del linguaggio, in esito a lesioni
cerebrali e indipendentemente da disturbi dell’apparato
fonatore o dell’organo uditivo). Ha dovuto interrompere
immediatamente l’attività lavorativa.
Senza dilungarmi oltre, personalmente ritengo che il
provvedimento in questione sia pragmatico. Evita la caccia a
chi non ha pagato quella sanzione, che costerebbe più di
quanto atteso. Evita ai tribunali centinaia o migliaia di
ricorsi. Evita grandi imbarazzi al Ministero della Salute…
(un “vaccino” che non impediva né di ammalarsi, né il
contagio…).
Da ultimo reputo il provvedimento persino equo: visto che lo
Stato verosimilmente non sarà in grado di riscuotere le
sanzioni se non in piccola parte, non è giusto che siano in
pochi a pagarle.