Ma l'avete visto er FAZIO a Wasghinton alk momento della
foto di gruppo lo hanno messo in un angolo e rimaqsto da
solo anche dopo la foto e lui non si arrende,mi fa quasi
pena,ma poi se penso che gran parte della colpa dei piani
truffa MY WAY 4 YOU piazzati dal MONTE DEI PACCHI DI
SIENA,come degli scandali sui bond PARMALAT E CIRIO passando
per l'ARGENTINA è stato possibile grazie alla
totale mancanza di vigilanza dell'istituzione di cui è
a capo Bankitalia,il senso di pena si tramuta in VOMITO.
23 settembre 2005 0:00 - Nicola
Quindi i signori banchieri invece di pretendere soldi
dovrebbero restituirli,ma che razza di paese è il nostro
come si può permettere ad una classe politica come quella
attuale di gestire ed in modo anche spudoratamente
FAZIOSO una vicenda come quella di Bankitalia che vede il
popolo italiano pagare due volte ciò che è suo. I
media cosa fanno perchè non denunciano un tale schifo,i
signorotti della sinistra oltre a difendere le coop ed
i prodotti a perdere del MPS MY WAY 4 YOU dove sono.
23 settembre 2005 0:00 - Paolo Bianchi
Ho letto l’articolo dal titolo “bankitalia allo stato?
Esproprio “ di Rossella Bocciarelli su “Il Sole 24
Ore” di oggi 22 settembre a commento delle esternazioni
del presidente dell’ABI, Maurizio Sella, che segue quello
intitolato “il valore dell’Istituto è 3,3 miliardi”
del 9 settembre, sempre della Bocciarelli, riferito
quest’ultimo alle stime di Goldman Sachs.
In
entrambi gli articoli vengono riportate in maniera
sostanzialmente neutra le dichiarazioni che gli
“autorevoli” soggetti esprimono in merito alla
valutazione del costo di “rientro” allo Stato della
proprietà della Banca d’Italia.
E’ forse
opportuno ricordare alcuni passi della vicenda:
-
L’art. 3 dello Statuto della Banca d’Italia prevede che
le quote di partecipazione siano detenute da società a
maggioranza pubblica.
- Inizialmente (anni ’90)
le banche che possedevano quote della Banca d’Italia erano
tutte pubbliche (quindi il pubblico deteneva quote del
pubblico)
- Quando sono state fatte le
privatizzazioni delle banche (collocamenti in borsa) si
sarebbe dovuto prima provvedere alla restituzione al Tesoro
delle quote di partecipazione.
- Ciò non è
stato fatto, contravvenendo quindi ad una norma dello
Statuto.
ma c’è di più:
- Il
valore di collocamento in Borsa delle Banche pubbliche è
stato fatto senza tenere conto (come si pretende invece ora)
la partecipazione della Banca d’Italia;
- Il
Tesoro quindi, che ha incassato il corrispettivo della
vendita ai privati, ha ceduto anche la partecipazione ad un
valore irrisorio (300 milioni di lire);
- Ora,
con la riforma, lo Stato dovrebbe “ricomprare” dalle
banche private, pagando a seconda della versione, miliardi
di euro!
perché oggi:
- Il bilancio
2005 delle Banche deve essere redatto secondo i nuovi
principi contabili (IAS) adottati dalla Comunità
Europea.
- Secondo tali principi contabili, le
partecipazioni devono essere valutate al “fair value”,
cioè al valore effettivo e non più a quello di libro.
- L’eventuale rivalutazione (differenza tra il
valore precedente e quello rivalutato) deve essere portato a
riserva (quindi in aumento del patrimonio).
-
Tale riserva però non è distribuibile ai soci, sotto forma
di utile, fino a quando la partecipazione non viene venduta
(e quindi materialmente incassato il valore).
-
La partecipazione nella Banca d’Italia non è un bene
vendibile sul mercato.
- Di conseguenza, il
valore della partecipazione della Banca d’Italia sarebbe
rimasto, per sempre, un mero valore di libro.
-
Con la riforma (curiosamente provvidenziale il caso Fazio
che l’ha determinata) il Tesoro pagherebbe alle Banche
quello che queste ultime non avrebbero mai potuto incassare
e che adesso potranno invece distribuire ai soci
privati.
In conclusione:
- quando il
Tesoro ha deciso di privatizzare non si è posto il problema
della valutazione della Banca d’Italia, e l’ha
illegalmente “ceduta” a 300 milioni di lire;
- ora si scopre che è necessaria una riforma (guarda caso
proprio nel 2005, in tempo utile per gli IAS) e si appresta
a ricomprarla a 14 miliardi di euro (28.000 miliardi di
vecchie lire) o più, a seconda delle versioni.
un investimento di 300.000.000 di lire che ne rende
28.000.000.000.000 e chi paga sono gli italiani.
C’è da aggiungere, inoltre, che in questi ultimi anni,
questo investimento di 300 milioni di lire, ha ben fruttato
ai “soci”, ora privati, dell’Istituto centrale.
Quanto? Ben 480 miliardi di lire. Tanti sono
infatti gli utili distribuiti da Fazio, in via
“eccezionale” applicando la norma dell’art. 56 dello
Statuto.
Quindi “legalmente”.
Legalmente si, ma a che titolo?
A che titolo
vengono distribuite a “soci” privati le riserve
dell’Istituto centrale? Riserve e patrimonio formati, nel
corso di oltre un secolo, sulle spalle del popolo italiano,
come giustamente ricorda il giurista Francesco Galgano (vedi
articolo di Fabrizio Galimberti sempre su “Il Sole 24
Ore” del 17 settembre dal titolo “Una nazionalizzazione
da 180mila euro”).
Come si permette, Maurizio
Sella, presidente dell’ABI (non uno sprovveduto quindi) di
pretendere per se ed i suoi soci privati, il patrimonio del
popolo italiano?
Quando cominceremo a leggere sui
giornali, che le valutazioni della Banca d’Italia sono
solo fantasie morbose di avidi profittatori?
Forse, invece di porsi il problema di quanto vale la Banca
d'Italia dovremmo porci quello della restituzione, da
parte delle Banche, degli utili indebitamente introitati in
questi ultimi anni!
22 settembre 2005 0:00 - Vincenzo
Il ragionamento non fa una piega,se poi vogliamo dirla
tutta,penso che i milardi di lire che in negli ultimi anni
le banche hanno realizzato grazie alla vendita di Bond
Argentina Parmalat Cirio e MONNEZZA varia senza dimenticare
i famosi prodotti a perdere del MONTE DEI PACCHI DI SIENA MY
WAY 4 YOU con la totale latitanza della iena ridens alias
Fazio lì abbia più che ricompensati di un eventuale quanto
più che giusta cessione di bankitalia allo stato
italiano. Ultima considerazione su l'attuale
governo fantoccio in balia dei vari calderoli e company e
del signor lampadina alias UDC follini ed il ministro
dimissionario Siniscalco,finalmente un ministro coerente
che ricordo a tutti è un tecnico non come gli attuali
ministri che sono dei politici di mestiere quindi
incollati alla poltrona. Sono riusciti per interessi
elettorali e non negli interessi degli italiani a far
dimettere una persona seria,sperando di mantenere la loro
poltrona in parlamento alle prossime elezione,insomma il
peggio del peggio ricordate la vecchia Dc questi non se li
vedono proprio "POVERA ITALIA" che fine una classe
politica inesistente un governatore di bankitalia da
barzeletta e per finire una continua figura di MERDA a
livello planetario.