Un istituto bancario ha proposto a mio papà 88enne, privo di qualsivoglia cultura finanziaria e con una propensione al rischio finanziario molto bassa (il suo obiettivo è proteggere il capitale), di sottoscrivere delle quote di sicav High Yeld JPMorgan (Isin: LU0848952700), a dire del funzionario, prive di rischio finanziario e che non comportava spese accessorie. Profilo finanziario adeguato a mio padre che prima di allora ha solo sottoscritto polizze a capitale garantito nello stesso istituto di cui è cliente da sempre. In realtà lo strumento in questione presenta un profilo di rischio medio -alto (eccessiva volatilità), un profilo commissionale elevatissimo (commissioni di ingresso pari al 3%, di gestione 1,46% e di uscita 0.50%) Atteso che non esiste rischio finanziario zero, mio padre in buona fede si è convinto della bontà dell'operazione. Ho esperito ricorso presso Acf contestando tra le altre cose l'esosità delle commissioni e il fatto che delle stesse mio padre non fosse stato reso conscio chiedendo pertanto copia della documentazione, mai ricevuta al momento della sottoscrizione. nelle controdeduzione la banca acclude i moduli di sottoscrizione.
Scopro che le firme non sono autentiche. Scopro anche un disallineamento delle date relative ai vari moduli allegati nella replica: 1. questionario mifid 20.07.2016; 2. modulo di sottoscrizione 26.10.2016; 3. data ordine: 16.11.2016. Come debbo regolarmi? La banca propone la restituzione delle commissioni di sottoscrizione (3%) e dal tenore della replica si capisce che intende chiudere in fretta la questione. Quali maggiori danni posso chiedere alla banca? Quali le accuse che posso muovere nei suoi confronti?

Risposta:
E' assai probabile che il Collegio Acf sancisca il diritto al risarcimento.
Firme false sono anche passibili di querela.
Se non lo ha ancora fatto, evidenzi che le firme non sono autentiche.