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PAC, le domande giuste da fare. OVB Consulenza Patrimoniale
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Lettera 
28 gennaio 2020 0:00
 
Vorrei una vs opinione
a breve dovrò valutare da un "promoter finanziario" un pac sotto forma di prodotto assicurativo, la mia competenza in materia è estremamente limitata e c'è il concreto rischio di paroloni e numeri stampati ad hoc per far vedere quello che magari non è...
Quindi chiedo, quali sono le cose da chiedere e da farsi spiegare per bene per poter prendere una decisione consapevole?
L'azienda che fa da consulente per questi prodotti è la OVB Consulenza Patrimoniale ed ad essere sinceri non ho letto parole buone in queste pagine, ma tuttavia alcune discussioni non sono recenti.
Quali sono quindi le "domande scomode" che nessuno dall'altra parte della scrivania vorrebbe sentirsi fare?
Pierluca, dalla provincia di PD

Risposta:
un pac è semplicemente un piano di accumulo capitale. Si tratta quindi di acquistare delle quote di un prodotto finanziario e a seconda del sottostante può essere azionario, obbligazionario o bilanciato (azionario e obbligazionario in percentuali variabili a seconda del mandato) oppure flessibile (il gestore può a sua discrezione spaziare dal 100% azionario al 100% obbligazionario.
Si ricordi che i rendimenti sono per definizione aleatori, non possiamo predeterminarli, possiamo però certamente conoscere i costi che invece sono certi e sistematici nel senso che gravano sull'investimento ogni anno.
Si tratta allora di capire quanto vado a pagare per avere un consulente che mi aiuti a scegliere fra varie soluzioni possibili.
Naturalmente ci sono le banche ed i consulenti abilitati all'offerta fuori sede che lavorano a provvigione e che quindi non richiedono una spesa diretta in termini di costo del servizio. Proprio per questo i prodotti e le soluzioni che consigliano hanno una struttura commissionale alta che deve remunerare il loro servizio e quello della banca e della società di gestione.
E ci sono i CFA (consulenti finanziari autonomi) e le società di Consulenza Finanziaria (SCF) iscritti nelle apposite sezioni dell'Albo Unico dei CF che non lavorano per nessuna banca, Sim, Sgr o assicurazione, che invece richiedono una parcella per il servizio reso e che in genere cosigliano strumenti finanziari e soluzioni che costano poco o nulla.
Si tratta allora di capire se si desidera affidarsi ad un consulente finanziario che agisce in totale assenza di conflitto di interessi e che propone soluzioni e strumenti sui quali non percepisce alcun compenso (CFA e SCF) oppure se affidarsi ad un Consulente abilitato all'offerta fuori sede che agisce in conflitto di interessi perché le soluzioni che propone possono procurargli un maggiore o minore guadagno a seconda della struttura commissionale dei prodotti consigliati o dell'intermediario per cui lavora.
Credo di averle dato sufficienti elementi da cui trarre delle domande da fare e che naturalmente dovrà verificare con i documenti che le saranno rilasciati. In particolare i KID (documenti informativi contenenti le informazioni chiave per il risparmiatore.
Dopo l'incontro, prima di procedere ad eventuali sotttoscrizioni, ci aggiorni in modo da poter capire insieme il livello di trasparenza.
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Ha risposto Roberto Cappiello: https://investire.aduc.it/info/cappiello.php
 
 
 
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