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ERRORE MIBTEL
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Comunicato 
31 luglio 1999 0:00
 

VIGE ANCORA LA REGOLA DEL CHI SBAGLIA PAGA E, SOPRATTUTTO, CHE NON E' PIU' AFFIDABILE E QUINDI VA RIMOSSO? NEL FRATTEMPO E' MEGLIO NON FIDARSI

Firenze, 31 Luglio 1999. Dal 25 marzo al 30 luglio l'indice Mibtel della Borsa e' stato calcolato con un errore: vale l'1,4% in meno.
Interviene il presidente dell'Aduc Vincenzo Donvito. Il fatto e' molto piu' grave di come e' stato presentato, e la tendenza a buttare acqua sul fuoco sembra piu' che altro un metodo da mercato unico piuttosto che libero. Cio' che e' stato colpito e' l'elemento base di un'economia di mercato, la borsa. La minimizzazione del fatto sta nel raccontarci che e' successo solo che chi ha comprato ha pagato un po' meno di commissioni di performance (che sono legate al Mibtel), mentre chi ha venduto ha ricevuto un po' meno. Ma non e' solo cosi'. Il fatto piu' grave e' che con questo 1,4% in piu', sono stati ingannati i risparmiatori, che hanno indirizzato i loro investimenti su numeri che non rispondevano alla realta', e di conseguenza e' stato falsato il gioco base del mercato. E il recupero che se ne sta facendo con la minimizzazione, e' molto preoccupante, e fa venire alla mente i consigli di chi, da altri Paesi, ha sempre invitato a non investire nella Borsa italiana, perche' poco credibile.
A questo punto se si vuole recuperare credibilita', o, meglio, acquistarla, esiste un solo metodo: rimuovere i responsabili ad alto livello, cioe' il presidente di Borsa Italiana -la societa' che gestisce i mercati finanziari- Stefano Preda, e il suo direttore Massimo Capuano. Nel riservarci, dopo una disanima particolare dei danni, anche di adire le vie legali, in attesa di novita' accettabili, non possiamo non sposare i consigli di poca serieta' della Borsa italiana, ed invitare i risparmiatori a tenerlo bene in conto e,
 
 
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