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INVESTIMENTI: I RISPARMIATORI PIANGONO, I GESTORI RIDONO
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Comunicato 
10 marzo 2003 0:00
 

Roma, 10 marzo 2003. Un vecchio proverbio sostiene che sono sempre gli stracci che volano, intendendo ricordare che in situazioni di difficolta' sono i piu' deboli che subiscono i danni maggiori. Proverbio quanto mai indovinato per i risparmiatori -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- che hanno visto vaporizzare i propri risparmi in questi ultimi tre anni mentre gli stipendi dei gestori dei fondi sono cresciuti. La capitalizzazione della Borsa di Milano e' passata da 824 a 442 miliardi di euro, i fondi azionari di diritto italiano nel 2001 hanno perso il 16.81% e nel 2002 il 26.90%, il Nasdaq valeva 5.060 punti oggi ne vale 1.305 e il Dow Jones e' passato da 11.500 punti a 7.740, insomma una emorragia che non ha avuto soste e che ha messo in serie difficolta' quanti avevano puntato sulla Borsa per accrescere i propri risparmi. Nel buco nero non sono finiti pero' i gestori dei fondi, le cui retribuzioni, nel 2002, sono aumentate rispetto a quelle del 2001, sia per la parte fissa, sia per quella variabile (1). Dovrebbe accadere il contrario o, perlomeno, i livelli di retribuzione dovrebbero rimanere invariati, considerata la tipologia di lavoro svolta: a performance negative corrispondono compensi piu' bassi. Non e' cosi'. Ci chiediamo perche' mai un gestore dovrebbe darsi da fare se il proprio stipendio e' comunque assicurato, anzi aumentato anche in caso di prestazioni negative.
Consigli: mai sottoscrivere un investimento senza averci pensato qualche giorno e una visita al nostro portale, alla sezione "Investire Informati" ( clicca qui) puo' essere utile.
(1) Studio della Next Consulting Research
 
 
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