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Ristrutturazione debito greco. Piccoli risparmiatori: non rispondete all'offerta
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Comunicato di Alessandro Pedone
1 marzo 2012 13:08
 
 E' partita l'offerta di scambio dei titoli pubblici della Grecia per gli investitori privati. L'offerta è rivolta a tutti gli investitori privati, quindi anche ai piccoli investitori. L'offerta prevede di scambiare per ogni 1000 euro di valore nominale del titolo:
-315 euro di nuove obbligazioni a scadenza trentennale della Grecia (più diritti collegati all'aumento del PIL)
-150 euro di obbligazioni dell'EFSF

L'offerta scadrà l'8 Marzo prossimo. Tutti i dettagli, in inglese, sono consultabili a questo indirizzo

Dobbiamo ricordare che la Grecia ha votato il 23 Febbraio scorso la legge n. 4050/2012 con la quale prevede la possibilità di introdurre nei regolamenti delle obbligazioni regolate dalla legge greca della Clausole di Azione Collettiva (CAC). Tali clausole potrebbero forzare l'adesione anche a coloro che non aderiscono alla presente offerta, sono attivabili nel caso in cui due terzi dei votanti esprima parere favorevole allo scambio (con una partecipazione di almeno il 50% del nominale).
I “memorandum” per le obbligazioni aventi legislazione greca ed estera sono stati resi disponibili ieri sera e stiamo ancora completando l'analisi dettagliata.
Possiamo però già fare alcune considerazioni.
I piccoli risparmiatori che oggi tengono questi titoli sono in una situazione molto diversa da quelli che a suo tempo avevano titoli Argentina e che si videro proporre un'altra offerta di scambio.
Allora i titoli posseduti erano caduti in default e chi non aderiva all'offerta poteva sperare solo in una prossima offerta (che poi avvenne dopo molto tempo) a discrezione dell'Argentina. Nel caso della Grecia, invece, il default tecnico, di tipo tradizionale, è un caso ancora improbabile e comunque non ancora in essere. Sappiamo che i grandi investitori istituzionali hanno già fatto una lunghissima trattativa e quindi aderiranno almeno per la grande maggioranza (ci sono vari dubbi sui fondi hedge). E' più che ragionevole, quindi, attendersi che –anche senza la partecipazione dei piccoli privati– il quorum per far scattare le CAC sarà comunque raggiunto. Si tratta di capire se verranno raggiunti gli obbiettivi di ristrutturazione senza dover far scattare queste CAC oppure se verranno attivate.
Da queste considerazioni, e dalla prima analisi dei memorandum, consigliamo ai piccoli risparmiatori di non rispondere all'offerta: né aderire, né comunicare il proprio diniego.
 
 
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