Noi riteniamo che le speranze di recuperare parte del proprio investimento con un'azione legale di questo tipo sia prossima allo zero. E' chiaro che dal punto di vista sostanziale i piccoli risparmiatori coinvolti hanno tutte le ragioni di questo mondo, ma è altrettanto evidente che avere ragione non è condizione sufficiente per vincere un'azione legale e – soprattutto – ottenere il risarcimento del danno subito. Nel caso specifico, dal punto di vista formale, è molto difficile contestare l'applicazione di una legge di uno stato estero. In passato, ci sono stati svariati casi di leggi che hanno modificato gli accordi presi da uno stato retroattivamente e non si è mai riusciti ad ottenere alcunché per vie legali.
Qualcuno scambia questa nostra posizione per una sorta di accondiscenza o mancanza di volontà. Comprendiamo che i risparmiatori che hanno in mano questi titoli siano molto arrabbiati. E' capitato in passato (e capiterà sicuramente anche in futuro) che molte persone o organizzazioni approfittino dello stato d'animo di persone che hanno perso ingiustamente tanti soldi paventandogli possibili vie di recupero vendendo illusioni a prezzo più o meno caro.
Chi conosce la storia delle battaglie legali che abbiamo combattuto e combattiamo in favore dei risparmiatori, sa che quando crediamo nella possibilità di un concreto vantaggio non ci risparmiamo in nessuno modo (un esempio concreto sono i piani finanziari MyWay-4You sui quali siamo andati diritti in tribunale senza partecipare ai vari tavoli di conciliazione perché sapevamo che i contratti venduti fuori sede erano tutti nulli).
Naturalmente nessuno può prevedere il futuro, e non possiamo essere certi al 100% i che eventuali azioni legali (alcune associazioni di consumatori sembrano intenzionate ed esplorare questa strada) diano esiti negativi. Semplicemente noi non ci crediamo minimamente e non possiamo coinvolgere gli investitori che hanno fiducia in noi in iniziative nelle quali noi non crediamo.