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Sveglia Italia!
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Editoriale di Alessandro Pedone
5 ottobre 2011 18:07
 
Questo è un sito che si occupa di finanza con particolare attenzione ai piccoli risparmiatori che hanno poca esperienza in merito. Per questo genere di investitori lo strumento finanziario tipico, quello da sempre considerato “più adeguato”, sono i titoli di stato.
Da qualche mese, occuparsi di titoli di stato significa necessariamente occuparsi prevalentemente di politica.
Ieri il Ministro Tremonti (lo stesso che ha congegnato quell'assurdità del Super-Bollo sul dossier titoli) si è lasciato scappare, in conferenza stampa, una verità che tutti conosciamo, ovvero che in Spagna il famoso spread è più basso rispetto all'Italia perché il Governo ha annunciato le elezioni ed il presidente ha ufficializzato che non si ricandiderà.
Subito dopo ha detto, testualmente, che lui “diceva per dire....”!
L'Italia è un grande Paese pieno di problemi indubbiamente seri che tutti conosciamo (la scarsa –o inesistente– crescita, il debito pubblico, l'evasione) ma anche piena di risorse economiche, patrimoniali e imprenditoriali. Una classe politica appena, appena decente non consentirebbe per così tanto tempo che i mercati finanziari possano mettere sotto pressione il debito pubblico.
Il nostro debito pubblico è senza dubbio elevato –come abbiamo detto tante volte– ma il patrimonio pubblico è importante (dismissioni ed una decente gestione consentirebbe di portare il debito pubblico a livello tedesco in meno di un quinquennio) e –sopratutto– il patrimonio privato ed il tessuto industriale sono una assoluta garanzia di solvibilità.
Solo l'indecenza della classe politica italiana ci ha portato a questo livello. Indubbiamente anche i politici europei ci hanno messo del loro nel trasformare una crisi gestibilissima come era quella greca di due anni fa, in una tempesta finanziaria che si tramuterà a breve in una nuova recessione (speriamo molto minore di quella del 2008).
Al punto in cui siamo, però, non possiamo non renderci conto che l'attuale Governo costituisce un serio ostacolo alla soluzione del problema e non ha alcuna possibilità di essere parte della soluzione.
Cosa si può fare per costringere l'attuale Governo a rimettere il proprio mandato nelle mani del Presidente dalla Repubblica il quale, certamente, saprà come meglio gestire questa situazione?
Fino ad oggi sono state fatte ogni genere di manifestazioni. Sono state tentate varia “spallate” in Parlamento. Tutto senza esito.
Il limite delle manifestazioni di piazza è che sono troppo facilmente “etichettabili” e vengono altrettanto velocemente stritolate dal tritacarne dell'informazione. Nel giro di due giorni la notizia è passata. Ciò che sarebbe necessario, a mio avviso, sarebbe una mobilitazione diffusa e continua. Non sto immaginando mobilitazioni di piazza in tutta Italia. Sarebbe impossibile (e anche controproducente) che l'Italia si fermasse per protestare.
Sarebbe però necessario dare un messaggio simbolico continuo. Attraverso Internet si potrebbe “eleggere” un simbolo della protesta (ad esempio una bandiera italiana con la scritta “Sveglia”) che ogni italiano che lo desideri potrebbe esporre on-line, nei siti che gestisce, e off-line appendendola dalle finestre, attaccandola sulle automobili e sotto forma di spille ai vestiti.
Se fossero milioni e milioni gli italiani che mostrassero questo simbolo, giorno dopo giorno, quale Governo potrebbe resistere in carica?
Immaginiamoci tutte le principali città d'Italia invase per giorni e giorni da un simbolo che dimostra come gli italiani non tollerino più l'incapacità di questo Governo.
Il segreto di un'iniziativa di questo genere risiederebbe nella continuità.
Fino a quando questo Governo resta in carica si dovrebbe esporre in tutte le maniere possibili questo simbolo che non potrebbe che diffondersi sempre di più dal momento che ogni giorno che passa stanno dando sempre maggiori dimostrazioni di incapacità.
Qui non si tratta di prendere una parte politica. Siamo in una situazione assolutamente straordinaria. Questo problema rappresenta oggi un serio pericolo per la nazione e deve essere superato nell'interesse più grande della collettività.
Spero che questa idea venga raccolta dai molti movimenti che da mesi (quando non da anni) organizzano manifestazioni per chiedere le dimissioni del Presidente Berlusconi.
Mi riferisco al “Popolo Viola”, ai “Grillini”, a “libertàgisutizia” e le moltissime altre iniziative che ci sono state per chiedere le dimissioni del Governo. E' il momento di unire tutte le forze sotto un unico simbolo, abbandonando le rispettive bandiere fino al raggiungimento dell'obbiettivo di sostituire l'attuale governo con uno in grado di risollevare il paese.


PS. Apprendo adesso, da un articolo su laRepubblica che è già stata promossa una iniziativa simile a quella che ho proposto in questo articolo. OTTIMO!!! Speriamo che non vi siano inutili divisioni e che presto l'Italia si tinga di arancione (il colore scelto da questi primi 100 firmatari fra i quali nomi importanti come gli scrittori Barbara Alberti, Massimo Carlotto, Dacia Maraini, Antonio Pennacchi, il premio Nobel Dario Fo insieme a Franca Rame, la grecista Eva Cantarella, l'attrice Giuliana de Sio e la sorella Teresa, Massimo Ghini, Silvio Muccino e Neri Marcorè, per restare al cinema, Paolo Rossi per il teatro, l'astronauta Umberto Guidoni, il filosofo Giulio Giorello, don Gino Rigoldi, e i cantanti Fiorella Mannoia, Daniele Silvestri, Antonello Venditti, Roberto Vecchioni 


 
 
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