"Il New York Times non spaventi il prossimo" e se e' vero che "non ho mai visto una crisi cosi' grave, seria, che da anni va avanti producendo milioni di disoccupati, allora prendiamo in mano i problemi concreti e diciamo basta alla fantascienza monetaria". Cosi' l'economista Giacomo Vaciago, intervistato dall'Adnkronos, taglia corto sulla possibilita' che le banche stiano preparando piani di emergenza in vista un probabile crollo dell'euro, secondo quanto pubblicato oggi dal New York Times.
"Certo che tutti i problemi non vanno mai sottovalutati, ma allora affrontiamo quelli veri e concreti" continua l'economista che, con la sua tradizionale vena ironica, aggiunge: "Mi fa piacere apprendere che le banche facciano piani per la fine dell'euro, dopodicche' si facciano piani anche per la fine del dollaro perche' la moneta statunitense non reggerebbe tre giorni di piu' dal crollo della divisa europea".
"La verita'" per Vaciago, e' che "c'e' chi sa quel che dice e chi invece inventa" e questa ipotesi "e' divertente" solo perche' ci fa capire "che non c'e' limite alla fantasia umana".
"Dall'euro -afferma ancora- esci comprando dollari, yen sterline, questo e' il termometro". "La Bce il 5 agosto ha scritto due lettere, una alla Spagna ed una all'Italia. In queste lettere c'e' una riga sul debito e molto di piu' sulla mancata crescita" ricorda Vaciago ritenendo quest'ultimo il vero punto su cui agire e anche in fretta.
"Non credo che Monti sia andato da Draghi a chiedere di comprare il nostro debito", il programma "e' di tornare a crescere".
Vaciago quindi, guardando al 'qui e ora', ritiene che i tedeschi "dovrebbero convincersi che il futuro e' comune e che quindi si faranno gli eurobond ma non come riparo agli errori dei greci, ma perche' e' essenziale un futuro comune". Quindi lancia un'ultima stoccatina: "Fitch scrive che l'Italia probabilmente e' gia' in recessione? E allora? Vogliamo occuparci dei problemi della gente?".