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Come dire: attenzione, signor lupo ti affido le mie pecorelle... trattale bene mi raccomando
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Articolo di Roberto Cappiello
13 maggio 2009 0:00
 
Ho letto il nuovo e accorato appello dell'istituto guidato da Mario Draghi a favore dei risparmiatori. Secondo il responsabile della vigilanza Stefano Mieli l'evoluzione del mercato finanziario e la crescente consapevolezza della complessità dei meccanismi che condizionano le scelte dei consumatori "richiedono strumenti sempre più sofisticati di protezione dei clienti più deboli".
La revisione della disciplina sulla trasparenza dei servizi bancari e finanziari; il funzionamento del sistema di soluzione stragiudiziale delle controversie previsto dal Cicr; la capillare attività di controllo e di gestione degli esposti; le iniziative di educazione finanziaria. Sono questi gli interventi previsti dalla Banca d'Italia per migliorare ulteriormente la tutela della clientela in questa fase caratterizzata da una crescente complessità. E va in questa direzione l'appello rivolto agli intermediari dal responsabile della vigilanza di Via Nazionale, Stefano Mieli, nei giorni scorsi.
Mieli ha precisato che Bankitalia si attende dagli intermediari "un impegno forte per superare le criticità legate alla crescente complessità dei prodotti e delle reti di vendita, alla trasparenza dei costi, a prassi consolidate e diffuse a livello di sistema e suscettibili di miglioramento".
E' necessario che vi sia "piena consapevolezza del legame tra rapporti leali con la clientela e sana e prudente gestione". Per questo, accanto alle iniziative volte a monitorare e migliorare la trasparenza e la correttezza dei rapporti con la banca e le reti di vendita, l'istituto guidato da Mario Draghi, spinge molto anche sull'educazione finanziaria, che è "globalmente cresciuta, come conseguenza dello sviluppo dei mercati finanziari e dei cambiamenti demografici, economici e politici".
In particolare, ha chiarito Mieli, "l'aumentata complessità e articolazione dei prodotti finanziari, la maggior propensione all'indebitamento delle famiglie, l'allungamento delle aspettative di durata della vita, i cambiamenti nei regimi pensionistici sono i principali fattori che spingono verso una crescita delle conoscenze dei singoli individui in materia finanziaria. Si tratta quindi di fattori sia endogeni sia esogeni al sistema finanziario".
Purtroppo un'indagine condotta da Via Nazionale rivela che solo la metà delle famiglie italiane è in grado di rispondere correttamente a domande inerenti la gestione del budget familiare, distinguendo tra differenti tipologie di mutuo o comprendendo le relazioni tra diversi strumenti finanziari. E la percentuale di investitori in grado di calcolare il rendimento di un titolo si riduce a un quarto del campione intervistato. Partendo da questi presupposti per Banca d'Italia è quindi fondamentale una maggiore protezione dei risparmiatori da parte delle banche e delle reti di vendita. Secondo Mieli l'evoluzione del mercato finanziario e la crescente consapevolezza della complessità dei meccanismi che condizionano le scelte dei consumatori "richiedono strumenti sempre più sofisticati di protezione dei clienti più deboli".
Condivido l'analisi di Mieli, non condivido il fatto che debbano essere le banche ad affrontare il problema.
In effetti c'è bisogno di una maggiore cultura finanziaria per aumentare il grado di consapevolezza dei risparmiatori, per fare in modo che le scelte finanziarie vengano prese realmente nell'interesse di chi le compie. In questo senso, il miglior aiuto che può arrivare da Banca D'Italia, più che le raccomandazioni alle banche (in conflitto di interessi) sono: una forte azione informativa, l'agevolazione della diffusione in maniera chiara e non ambigua della figura del consulente finanziario indipendente, l'implementazione di un sistema di regole di correttezza e di etica nel rapporto fra banche e risparmiatori e non ultimo un efficace sistema di controllo corredato da un efficace ed adeguato sistema sanzionatorio.
Non dimentichiamoci che le banche rappresentano un potentissimo strumento di sviluppo economico e sociale, in grado di far fare passi da gigante ai paesi nei quali operano. Svolgono una vera e propria funzione sociale e sono necessarie, il problema nasce nel momento in cui, privatizzate, non vengono adeguatamente controllate.
 
 
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