testata ADUC
Facciamo quattro conti per la pensione
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Nicola Zanella
17 marzo 2009 0:00
 
Nella rubrica "Quattro conti per la pensione" all'interno della newsletter mensile di bondreali.it e scaricabile all’indirizzo internet www.bondreali.it, ho intenzione di mostrare ai lettori esempi di investimenti finanziari per fini pensionistici. Alla luce del passaggio al sistema contributivo e all’abbassamento del tasso di sostituzione per molti futuri pensionati che entreranno nel mondo del lavoro nei prossimi anni, credo che sia fondamentale pianificare per tempo e nel tempo gli investimenti finanziari necessari per raggiungere gli obiettivi finanziari desiderati.
Più di una ricerca in ambito accademico ha verificato come le famiglie o gli individui che hanno più attitudine a pianificare le proprie decisioni finanziarie riescano ad accumulare ricchezze maggiori di chi non riesce ad occuparsi nel modo migliore dei propri risparmi.
Si tende a non pianificare perché i figli non hanno imparato come farlo dai loro genitori, perché gli obiettivi finanziari futuri, quali la pensione, sono spesso troppo lontani nel tempo, per mancanza di cultura finanziaria o semplicemente perché non si riesce a far fronte agli impegni finanziari che la vita a volte ci richiede di occuparci.
È di estrema importanza per tutti i futuri pensionati e soprattutto per coloro che riceveranno una pensione pari anche a meno della metà del reddito lavorativo, porsi degli obiettivi finanziari futuri da raggiungere, che nel caso della pensione significa porsi come scopo quello di riuscire nel periodo precedente al momento della pensione (65 anni per gli uomini, 60 anni per le donne) di risparmiare ed investire una quantità di denaro tale da coprire la differenza tra reddito desiderato e pensione statale nel periodo del pensionamento.
Dato che si tratta di stabilire oggi quale sarà la percentuale del reddito che si accetta di perdere alla pensione, questo obiettivo finanziario è da considerare in termini reali o di potere d’acquisto.
Ciò peraltro è possibile ipotizzando, come appare dalle prove empiriche, che i salari crescano nel tempo fino alla pensione almeno al tasso dell’inflazione. Negli esempi che farò in questa rubrica si assume proprio che il reddito cresca al medesimo tasso dell’inflazione.
In questo modo si può calcolare quale percentuale del reddito è necessario risparmiare anno dopo anno fino alla pensione e a quale tasso reale dopo le tasse investire tali risparmi per riuscire ad aggiungere all’assegno della pensione una quota tale da potersi permettere il livello di vita desiderato nel periodo post pensione.
L’unico modo per raggiungere ad una determinata data futura un obiettivo finanziario in termini reali è investire in bond reali.
Coloro i quali sono in grado di risparmiare la percentuale del reddito utile per soddisfare i propri bisogni finanziari nel periodo post pensione, potendo avere anche dei risparmi pregressi da utilizzare e un orizzonte temporale non di medio-lungo termine, possono decidere di investire completamente in bond reali.
Vi sono però molti lavoratori che per differenti motivi hanno la volontà e la possibilità di investire in strumenti finanziari a rendimento atteso reale maggiore di quello dei bond reali, quali ad esempio le azioni o le opzioni di azioni.
È bene inoltre ricordare che nel lungo periodo le azioni hanno sempre offerto ritorni reali maggiori di ogni altro strumento finanziario, sfruttando anche la potenza del tasso composto. In passato, prima dell’introduzione dei bond reali, le azioni per periodi di investimento lunghi rappresentavano anche la scelta meno rischiosa, per quanto riguarda la capacità di difendere i risparmi dall’inflazione.
Dopo l’introduzione in molti paesi delle obbligazioni indicizzate all’inflazione, lo strumento finanziario meno rischioso in assoluto in termini di potere d’acquisto sono proprio i bond reali.
Nel caso in cui si decida di investire in azioni si dovrà cercare di stabilire la propria propensione al rischio, e decidere di conseguenza quanto del portafoglio previdenziale dedicare ai bond reali e quanto investire in strumenti finanziari dal rendimento atteso reale maggiore, più rischiosi però delle obbligazioni indicizzate all’inflazione, indipendentemente dall’orizzonte temporale.
Dato però che diverse ricerche nel campo della finanza comportamentale hanno verificato come l’avversione al rischio degli individui vari nel tempo e a seconda dei contesti, rendendo la sua individuazione assai complicata, ritengo utile per coloro che prendono in considerazione l’investimento ad esempio in azioni o opzioni di azioni l’analisi cosiddetta di shortfall. Sostanzialmente, invece di utilizzare come input ai vari modelli di pianificazione finanziaria i rendimenti attesi degli strumenti rischiosi in eccesso al rendimento atteso dei bond reali, compito di stima che presenta notevoli difficoltà che non è utile trattare in questa sede, credo che per il risparmiatore medio possa essere d’aiuto valutare la perdita di denaro, o meglio l’allontanamento dal reddito mancante per raggiungere l’obiettivo pensionistico che ci si è preposti, ipotizzando che nello scenario più sfavorevole si arrivi a perdere fino al 100% della quota non investita in bond reali, scenario che ad esempio accade per le opzioni di azioni quando il prezzo di mercato del sottostante è a scadenza minore del prezzo di esercizio (strike).
È bene ricordare che più i portafogli previdenziali contengono strumenti finanziari rischiosi per cercare di ottenere più dei bond reali e più si è in grado di avvicinarsi all’obiettivo nel caso in cui questi strumenti rendano più dei bond reali, ma se invece dovessero rendere meno dei bond reali, allora ci si allontanerebbe dall’obiettivo e dal livello offerto dai bond reali conseguibile senza alcun rischio.
Osservando quanto diminuisce la quota da ritirare ogni anno nel periodo post pensione nel caso in cui la parte di portafoglio non destinata ai bond reali perda completamente il proprio valore, il risparmiatore può decidere l’allocazione strategia che gli è più congeniale, ossia più adatta alla sua propensione per il rischio.
 
1° Esempio. I dati utilizzati come input, quali nome, età, reddito, risparmi, ecc, sono di pura fantasia e non vi è perciò alcun riferimento a persone reali.
 
Nome
Eva
Età
25
Aspettativa di vita
87
Età della pensione
60
Reddito lordo
€ 32.000,00
Rapporto (pensione/reddito) desiderato (%)
80
Tasso di sostituzione (pensione/reddito) (%)
50
Tasso reale netto del periodo post pensione (%)
1,00
Risparmi da investire
€ 0,00
Tasso reale netto del periodo pre-pensione  (%)
1,50
Tfr/reddito (%)
0,00
Risparmio/reddito corrente (%)
11
 
 
Reddito mancante post pensione
€ 9.600,00
Quota da versare ogni anno
€ 4.887,47
in % del reddito corrente
15,27
 
 
Quota che si può risparmiare ogni anno
3520
in % del reddito
11
Quota annuale da ritirare nel periodo post pensione
€ 6.914
 
 
Quota da ritirare ogni anno
% investita in bond reali
€ 6.914
100
€ 6.223
90
€ 5.531
80
€ 4.840
70
€ 4.148
60
€ 3.457
50
€ 2.766
40
€ 2.074
30
€ 1.383
20
€ 691
10
€ 0
0
 
 
2° Esempio. I dati utilizzati come input, quali nome, età, reddito, risparmi, ecc, sono di pura fantasia e non vi è perciò alcun riferimento a persone reali.
 
Nome
Paolo
Età
44
Aspettativa di vita
80
Età della pensione
65
Reddito lordo
€ 85.000,00
Rapporto (pensione/reddito) desiderato (%)
70
Tasso di sostituzione (pensione/reddito) (%)
40
Tasso reale netto del periodo post pensione (%)
0,50
Risparmi da investire
€ 150.000,00
Tasso reale netto del periodo pre-pensione  (%)
1,50
Tfr/reddito (%)
0,00
Risparmio/reddito corrente (%)
14
 
 
Reddito mancante post pensione
€ 25.500,00
Quota da versare ogni anno
€ 6.545,13
in % del reddito corrente
7,70
 
 
Quota che si può risparmiare ogni anno
11900
in % del reddito
14
Quota annuale da ritirare nel periodo post pensione
€ 34.726
 
 
Quota da ritirare ogni anno
% investita in bond reali
€ 34.726
100
€ 31.253
90
€ 27.780
80
€ 24.308
70
€ 20.835
60
€ 17.363
50
€ 13.890
40
€ 10.418
30
€ 6.945
20
€ 3.473
10
€ 0
0
 
Per far capire quanto sia importante pianificare l’inizio, la durata e la modalità dell’investimento a fini pensionistici, riporto il valore delle rendite vitalizie agganciate all’inflazione annuali disponibili in UK e le somme necessarie per acquistarle, dati i rendimenti attuali dei bond reali in quel paese, che sono ora più bassi di quelli della zona dell’euro.
I dati utilizzati per il calcolo delle rendite vitalizie agganciate all’inflazione sono: maschio, età di acquisto della rendita pari a 65 anni, non fumatore, rendita reversibile alla moglie al 100% che avrà 60 anni quando si acquisterà la rendita, nessuna garanzia.
 
Somma da investire nella rendita vitalizia
Rendita annuale
€ 100.000,00
€ 3.287,00
€ 250.000,00
€ 8.268,00
€ 500.000,00
€ 15.261,00
€ 750.000,00
€ 24.906,00
€ 1.000.000,00
€ 33.234,00
 
Per coloro che non vogliono rischiare di sopravvivere ai propri risparmi, queste sono le notevoli somme necessarie attualmente in Uk per acquistare una rendita vitalizia agganciata all’inflazione.
Credo che queste cifre facciano capire quanto sia importante la pianificazione finanziaria a fini pensionistici meglio di qualunque altra considerazione.
 
Nicola Zanella, 26 anni, e’ un ricercatore finanziario. Ha fondato il sito www.bondreali.it. I suoi interessi di ricerca sono: la teoria dei mercati efficienti, la finanza comportamentale, l’equity premium e l’equity premium puzzle, la prevedibilita’ delle serie azionarie, l’effetto di diversificazione temporale delle azioni, l’asset allocation e le obbligazioni indicizzate all’inflazione. E’ autore dei papers pubblicati nel sito di Investire Informati di Aduc dal titolo “Le obbligazioni indicizzate all’inflazione, 2008”; “La distribuzione di probabilita’ dei ritorni azionari futuri sara’ la medesima del passato?, 2008”. Puo’ essere contattato all’indirizzo E-mail: n.zanella (c-h-i-o-c-c-i-o-l-a) aduc (p-u-n-t-o) it, oppure usando la form per le domande
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS