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Intercettazioni (s)comode: i segreti delle obbligazioni legate all'inflazione
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Articolo di Nicola Zanella
23 gennaio 2008 0:00
 
Si riporta un colloquio telefonico tra due amici di vecchia data. Marco e' un consulente finanziario indipendente e Chiara ha trentaquattro anni, lavora in proprio ed e' single.

-Marco. Ciao Chiara, mi fa piacere sentirti. Che posso fare per te?
-Chiara. Ciao Marco. Volevo chiederti un consiglio finanziario. Ho risparmiato circa 5mila euro quest'anno e non vorrei continuare a tenerli nel mio conto corrente, che rende così poco! Che cosa potrei farne di questi soldi?
-Marco. Chiara, sai che per darti dei consigli specifici sarebbe necessario fare un'analisi molto dettagliata che parta da una tua pianificazione finanziaria, come altre volte ci siamo detti. Posso darti dei consigli generici. Come hai detto te, tenerli nel conto corrente tradizionale in banca non conviene con questi bassi tassi che spesso ci offrono. Potresti aprire uno di quei conti di deposito ad alta remunerazione di cui fanno pubblicita' in televisione. Anche i conti correnti on- line sono vantaggiosi, per il parcheggio della liquidita'.
Offrono entrambi tassi interessanti e il denaro che si deposita si puo' smobilitare con molta velocita'. Il problema e' che sono ancora tassati al 27%, mentre altri strumenti finanziari, come i titoli di Stato e le azioni, hanno un'aliquota del 12,5%. Alcuni conti correnti on-line hanno dei pronti contro termine a tassi interessanti tassati al 12,5%
-Chiara. Mi ricordo che un paio di anni fa mi hai consigliato di investire 2mila euro in BOT annuali e mi sono trovata bene. Sono anche facili da capire per me che conosco poco di finanza.
-Marco. Chiara, per quanto tempo pensi di non aver bisogno di questo denaro?
-Chiara. Io penso anche cinque anni. Mi aspetto di riuscire a risparmiare anche nei prossimi anni. Sto pensando a qualcosa di sicuro. E se li investissi in BTP come ha fatto mia sorella?
-Marco. Potrebbe essere una soluzione Chiara, sempre che tu sia certa di tenerli fino a scadenza. Pensando pero' al rischio di una crescita dell'inflazione, perche' non ti indirizzi verso i BTPei sempre emessi dallo stato italiano?
-Chiara. Di che cosa si tratta?
-Marco. A differenza dei BTP a tasso nominale, i BTPei offrono una cedola reale, perche' sono obbligazioni indicizzate all'inflazione. Questi titoli vengono rimborsati rivalutati dell'inflazione maturata nel periodo di detenzione, assicurando dunque anche un rendimento reale positivo, poiche' viene pagata una cedola semestrale che si rivalutata anch'essa sulla base della crescita dell'indice armonizzato dei prezzi al consumo dell'area euro, al netto dell'incremento causato dal tabacco.
-Chiara. Aspetta un attimo! Spiegami meglio questa loro caratteristica, per favore.
-Marco. Il valore di rimborso alla scadenza per questi titoli non e' 100 come per i BTP classici, ma e' ottenuto moltiplicando il valore nominale per il coefficiente d'indicizzazione che tiene conto dell'inflazione riferito al giorno di scadenza. Il maggior pregio di questi titoli e' il fatto di poter godere di cedole reali, senza la preoccupazione di ricevere il capitale a scadenza intaccato dall'inflazione, come capita, ad esempio, ai tradizionali BTP se si decide di spendere immediatamente gli interessi ricevuti e di non investirli nuovamente nella medesima obbligazione o se l'inflazione del periodo e' superiore al tasso nominale offerto dal titolo.
-Chiara. Ok ok. Vai pure avanti.
-Marco. Data la rivalutazione del valore facciale, la cedola di queste obbligazioni rappresenta il rendimento reale dell'investimento, se sono acquistate al momento dell'emissione. Le cedole sono fisse, ma essendo conteggiate su un capitale che si rivaluta per l'inflazione, aumentano anch'esse della medesima percentuale.
-Chiara. Interessante! Ma si comprano esattamente come i BTP?
-Marco. Si. I BTPei possono essere sottoscritti per un valore nominale di 1000 euro o un multiplo di esso.
-Chiara. E il prezzo e' quello che si trova nei giornali specializzati?
-Marco. Chiara devi ricordare che queste obbligazioni sono quotate nel mercato secondario a prezzi reali, cioe' non tengono conto del coefficiente di indicizzazione di cui ti ho parlato. Il prezzo di mercato e' chiamato prezzo secco, mentre il prezzo tel quel e' pari al prezzo secco piu' il rateo della cedola, ossia gli interessi maturati sull'investimento.
-Chiara. Mi ricordo che mi avevi spiegato tempo fa il meccanismo del rateo da aggiungere al prezzo nei BTP.
-Marco. E'vero Chiara, ne avevamo parlato. Per le obbligazioni a cedola fissa o variabile, che distribuiscono gli interessi durante l'anno, si deve calcolare il rateo, quando l'investitore compra le obbligazioni non all'atto dell'emissione. Il rateo rappresenta la parte di interessi che spetta al venditore dell'obbligazione e per questo il prezzo di negoziazione e' pari al prezzo secco piu' il rateo d'interesse. Nel caso dei BTPei il prezzo di negoziazione e' ottenuto moltiplicando il prezzo di quotazione per il coefficiente di indicizzazione, poiche' l'inflazione maturata e' di competenza del venditore, a cui poi si deve aggiungere il rateo della cedola in corso, rivalutato anch'esso per l'inflazione.
-Chiara. Mi puoi fare un esempio semplice?
-Marco. Certo, ad esempio, nel caso di un acquisto sul mercato secondario di 5mila euro di valore nominale di un BTPei a un prezzo di mercato di 105, con rateo di 0,7 e coefficiente d'indicizzazione di 1,07 si dovranno pagare 5.654,95 euro, visto che il prezzo e' dato da: (105+0,7)*1,07.
-Chiara. Ma non mi conviene sottoscriverli in asta come avevo fatto per i BOT?
-Marco. Vedi Chiara, i BOT conviene spesso comprarli in asta, poiche' se la tua banca ti dovesse far pagare commissioni d'acquisto superiori a quelle massime stabilite dal Ministero del Tesoro per le aste, il rendimento reale gia' basso dei BOT ne soffrirebbe. Per i BTP se siamo sicuri che la tua banca ti faccia pagare costi di transazioni non elevati e ci interessa una particolare emissione gia' quotata, possiamo comprarli nel mercato secondario perche' il costo delle commissioni si spalma su molti piu' anni.
-Chiara. Allora Marco tu dici che questi BTPei sono migliori dei BTP tradizionali?
-Marco. Acquistando queste obbligazioni ci si protegge dall'inflazione inattesa, pericolosa in quanto puo' deprimere i rendimenti reali dei titoli nominali a tasso fisso, quali i BTP. Chiara ricordati sempre che l'inflazione rappresenta “la tassa che tutti noi dobbiamo pagare”, come era solito dire l'economista Keynes. I risparmiatori percepiscono e temono l'inflazione nella vita di tutti i giorni, ma troppo spesso la sottovalutano nelle loro decisioni finanziarie. Non voglio che anche tu commetta il medesimo errore.
-Chiara. Quindi mia sorella ha sbagliato a comprare i BTP?
-Marco. Non conosco la situazione finanziaria di tua sorella, ne' la sua propensione al rischio o alle perdite. Posso solo dire che in presenza di rischio significativo d'inflazione, anche i BTP a tasso nominale di lungo termine diventano rischiosi e non possono essere considerati buoni sostituti dei BTPei.
-Chiara. Quindi che rischi si corrono con queste obbligazioni?
-Marco. Sono principalmente quattro: il rischio emittente, che comunque per l'Italia e altri paesi europei e' basso; il rischio di liquidita', dato che alcune emissioni sono poco liquide e per questo e' preferibile acquistarli specificando sempre il limite di prezzo desiderato e non venderli prima della scadenza, per non pagare costi impliciti inutili; il rischio di reinvestimento, poiche' si puo' investire le cedole che si riscuotono ad un tasso diverso da quello iniziale, e quindi piu' basso; il rischio di prezzo, dovuto al fatto che quando i tassi di mercato salgono, i prezzi delle obbligazioni che hanno cedole fisse, proprio come i BTPei, decrescono. Se si dovesse disinvestire prima della scadenza, si potrebbe vendere ad un valore minore di quello a cui si sono acquistate. Per tale motivo, quando si sceglie di investire in obbligazioni a tasso fisso a lungo termine e non si e' dei professionisti dei mercati finanziari, e' meglio essere certi di non dover smobilitare l'investimento prima della scadenza.
-Chiara. Ok Marco, ho capito questo punto. Dato che non sono proprio certa di non aver bisogno in futuro di questo denaro, si potrebbe suddividere i risparmi in differenti strumenti. Ma che cosa provoca il movimento dei prezzi dei BTPei?
-Marco. Il prezzo delle obbligazioni indicizzate all'inflazione non varia se il cambiamento dei tassi nominali e' dovuto ad una variazioni dell'inflazione. Dunque il rischio di prezzo per i bonds indicizzati e' causato dai movimenti del tasso reale, al netto cioe' dell'inflazione. Tale rischio peraltro puo' essere eliminato tenendo le obbligazioni fino alla scadenza. In generale, il rischio prezzo di un bond indicizzato all'inflazione e' più basso di quello di una obbligazione a tasso nominale, ossia i rendimenti reali delle obbligazioni indicizzate all'inflazione si muovono meno dei ritorni reali delle obbligazioni a tasso nominale.
-Chiara. Mio cognato ricorda sempre a mia sorella che l'investimento migliore sono le azioni, perche' rendono di piu'. Lui afferma che dal 2004 ha ottenuti ottimi ritorni dai suoi investimenti azionari. Ci prende sempre in giro quando si parla di finanza, dicendo che siamo troppo avverse al rischio e che abbiamo una bassa cultura finanziaria. E' insopportabile!
-Marco. Chiara lascia perdere tuo cognato. Probabilmente si crede erroneamente un mago della finanza, ma il fatto che dal 2004 abbia ottenuti buoni rendimenti dalle azioni non dimostra nulla. I mercati sono saliti molto in questi anni e lui puo' essere stato solo fortunato. E comunque non e' detto che nel lungo periodo, anche dieci o venti anni, l'investimento in azioni sia il migliore di tutti. L'obiettivo per i risparmiatori dovrebbe essere sempre il rendimento reale positivo dei propri investimenti, che e' dato dalla differenza tra il tasso di interesse nominale e il tasso di inflazione.
Tra tutti gli strumenti finanziari, solo i titoli di debito indicizzati all'inflazione garantiscono di proteggere il capitale dall'aumento del costo della vita durante il periodo d'investimento, ossia di ottenere rendimenti reali positivi, indipendentemente dall'orizzonte temporale. Nessun altro strumento finanziario puo' essere paragonato a queste obbligazioni nel proteggere dall'inflazione, nemmeno le azioni, gli immobili o l'oro! A differenza delle azioni, i BTPei eliminano il rischio d'inflazione e il rischio di capitale, dato che sono rimborsati al valore nominale moltiplicato per il coefficiente d'indicizzazione.
-Chiara. Allora si potrebbe anche utilizzare i BTPei in funzione previdenziale?
-Marco. Certo Chiara! Le obbligazioni indicizzate all'inflazione sono da considerarsi un ottimo investimento in funzione previdenziale, data la loro caratteristica di offrire la stabilita' di un reddito reale e non monetario come le obbligazioni tradizionali. Le obbligazioni indicizzate all'inflazione sono adatte soprattutto agli investitori di lungo termine che sono preoccupati alla perdita di potere d'acquisto dei loro risparmi e che non desiderano scommettere sul tasso d'inflazione futuro, ma solo sul tasso di interesse reale.
-Chiara. Si possono inserire in portafogli in cui vi sono altre classi d'investimento?
-Marco. Certamente! Soprattutto perche' queste obbligazioni hanno un movimento poco sincrono con gli altri strumenti finanziari e sono dunque ottime nel diversificare il rischio di un portafoglio di strumenti finanziari, in grado cioe' di migliorare il rapporto rischio- rendimento.
-Chiara. Molto bene Marco. Per come la vedo io, ha senso risparmiare per tutta una vita di lavoro solo si e' certi di essere ripagati degli sforzi ottenuti. Cioe' di ottenere, come dici tu, almeno un rendimento reale positivo dai miei risparmi. E credo che queste obbligazioni indicizzate all'inflazione potranno essere lo strumento adatto alle mie esigenze, quando comincero' a pensare ad un piano d'investimento pensionistico. Lascio a mio cognato il pregiudizio che ha su di me e su questi titoli, augurandogli di essere in futuro piu' fortunato che bravo nei suoi investimenti.
-Marco. Hai ragione, il rendimento reale positivo che offrono questi strumenti e' molto difficile da ottenere con la medesima certezza attraverso altri strumenti, comprese le azioni.
-Chiara. Qual'e' il trattamento fiscale per questi titoli?
- Marco. I BTPei sono del tutto simili ai comuni BTP, presentando un'aliquota di imposta del 12,5% che grava sugli interessi percepiti e sul capital gain, ossia la differenza tra prezzo di acquisto e di rimborso o la differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto. -Chiara. Ma ci sono solo i BTPei in Italia o possiamo suddividere i 5mila euro anche in altri strumenti finanziari che proteggono dall'inflazione?
- Marco. Benissimo Chiara! Vedo che il concetto di diversificazione di cui abbiamo parlato altre volte ti e' rimasto ben in mente. In Italia e' possibile comprare con facilita', magari con commissioni un po' piu' elevate rispetto ai BTPei, i titoli di Stato agganciati all'inflazione emessi dalla Francia, dalla Germania e dalla Grecia. L'unico problema, nel nostro caso, e' che essendo ancora poche le emissioni, e' difficile trovare date di scadenza che vanno bene per te. C'e' peroì un OATei emesso dalla Francia e agganciato all'inflazione europea che scade nel 2012 e altri OATi agganciati all'inflazione francese che potrebbero esserci utili.
-Chiara. E non ci sono fondi o quei nuovi prodotti... come si chiamano..gli ETF che investono in queste obbligazioni?
- Marco. Si' Chiara che ci sono. Solo che i fondi hanno commissioni di gestione che sono a mio parere un po' troppo alte, mentre gli ETF sono strumenti molto validi e con costi adeguati, l'unico problema e' che a differenza delle obbligazioni, la cui volatilita' diminuisce all'avvicinarsi della scadenza, i loro prezzi tendono a muoversi sempre molto, dato che la vita media delle obbligazioni che detengono e' elevata, superiore spesso ai cinque anni del nostro orizzonte temporale.
-Chiara. Io ho un conto corrente anche alle Poste. Hanno qualche prodotto simile a questi?
-Marco. Ci sono i buoni postali indicizzati all'inflazione italiana, che offrono tassi reali piu' bassi dei titoli di cui ti ho parlato, ma sono riscattabili sempre alla pari, ossia non soffrono del rischio di prezzo come i BTPei. Questa loro caratteristica e' molto importante, soprattutto per i risparmiatori come te che non sono assolutamente certi di aspettare la scadenza delle obbligazioni. Sono uno strumento da prendere in considerazione, se si aggiunge poi che non prevedono spese e commissioni per la sottoscrizione e il rimborso.
-Chiara. Anche questi strumenti sono interessanti! Marco ti ringrazio per i tuoi consigli, adesso devo scappare, ti richiamo a fine mese per decidere in concreto quali titoli indicizzati all'inflazione scegliere.
-Marco. Ok Chiara mi, ha fatto piacere sentirti. Intanto ti invio per e- mail una tabella in cui sono elencate i titoli di cui abbiamo parlato. Ciao.
-Chiara. Va bene Marco. Ti ringrazio, sei molto gentile come al solito. Ciao.

La tabella seguente riporta in ordine i titoli di Stato emessi dall'Italia, dalla Francia, dalla Germania, dalla Grecia e la serie di gennaio 2008 dei buoni fruttiferi postali indicizzati all'inflazione. I prezzi si riferiscono al giorno 21 gennaio 2008. Da ricordare che la dicitura “ei” indica che l'obbligazione e' agganciata all'inflazione europea, mentre la sola “i” significa che lo strumento si rivaluta in base all'inflazione del paese in cui e' emesso.

 
CODICE ISIN TITOLO CEDOLA PREZZO SCADENZA RATING
IT00035322915 BTPei 1,65% 99,97 15/09/08 A
IT0003805998 BTPei 0,95% 98,7 15/09/10 A
IT0004216351 BTPei 1,85% 101,44 15/09/12 A
IT0003625909 BTPei 2,15% 102,61 15/09/14 A
IT0004085210 BTPei 2,10% 100,9 15/09/17 A
IT0004243512 BTPei 2,60% 104,54 15/09/23 A
IT0003745541 BTPei 2,35% 98,71 15/09/35 A
FR0000571424 OATi 3,00% 101,37 25/07/09 AAA
FR0010094375 OATi 1,60% 100,34 25/07/11 AAA
FR0000188013 OATei 3,00% 106,34 25/07/12 AAA
FR0000188955 OATi 2,50% 104,27 25/07/13 AAA
FR0010135525 OATEei 1,60% 99,9 25/07/15 AAA
FR0010235176 OATi 1,00% 92,4 25/07/17 AAA
FR0010050559 OATei 2,25% 104 25/07/20 AAA
FR0000186413 OATi 3,40% 120,05 25/07/29 AAA
FR0000188799 OATei 3,15% 120,07 25/07/32 AAA
DE0001030500 DBRei 1,50% 97,15 15/06/16 AAA
GR0338001531 GGBei 2,90% 106,7 25/07/25 A
SERIE I24 B. Fruttiferi 0,72% 100 21/01/18 A

In allegato un paper scritto dallo stesso autore dell'articolo con informazioni piu' tecniche sull'inflazione in generale e sui bond indicizzati all'inflazione.

Allegato: paper_inf.pdf

 
 
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