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Prestiti obbligazionari bancari: un caso limite
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Articolo di Alessandro Pedone
13 febbraio 2008 0:00
 
E' noto che le banche italiane emettono prestiti obbligazioni non quotati con tassi d'interesse assolutamente non competitivi. Di solito sono indicizzati all'Euribor con un spread negativo.
Ci spieghiamo meglio, mentre sul mercato si trovano, normalmente obbligazioni con cedole Euribor + 0,25% o piu' 0,4%, le banche emettono obbligazioni che hanno cedole pari all'Euribor meno 0,25% o altro spread.
Non c'e' mai alcuna ragione per sottoscrivere questi prestiti obbligazionari che offrono rendimenti inferiori a quelli che si possono trovare acquistando obbligazioni con rating maggiori e tassi migliori.
E' del tutto evidente che per riuscire a collocare obbligazioni del genere e' necessario fornire informazioni forvianti se non del tutto fasulle.
C'e' capitato, recentemente, di analizzare un'obbligazione di un piccolo credito cooperativo il quale, secondo il dipendente bancario aveva una cedola indicizzata all'Euribor a sei mesi + 0,20%. Abbiamo chiesto di farci vedere il regolamento ma non e' stato per niente facile. Dopo molta insistenza, finalmente, abbiamo ricevuto il fax: non ci volevamo credere.
L'obbligazione era indicizzata, si' all'Euribor a sei mesi + 0,20, ma il dipendente si era dimenticato di dirci che la formula iniziava con una radice quadrata!
Ebbene si', avete capito bene, l'obbligazione in questione (della quale abbiamo allegato il regolamento) fornisce una cedola semestrale pari alla radice quadrata all'Euribor, lo spread ovviamente diventa irrilevante.
Chi puo' essere cosi' folle da sottoscrivere un'obbligazione che paga un tasso di d'interesse pari a meno della meta' del tasso di mercato?
E' evidente che un'obbligazione del genere puo' essere collocata solo ed esclusivamente mentendo spudoratamente sulle sue reali caratteristiche.

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Riceviamo dalla BBC (banca del credito cooperativo) di Signa (Firenze) e pubblichiamo quanto segue:

"Con riferimento al Vostro articolo del 13 febbraio 2008, mi corre l'obbligo di precisare - in nome e per conto della banca interessata - che il prestito obbligazionario oggetto della Vostra critica riconosce effettivamente una cedola semestrale indicizzata all'Euribor maggiorata dello 0,20% (salvi i limiti minimi e massimi espressamente indicati nel regolamento).
L'uso della radice quadrata è la soluzione corretta, secondo la matematica finanziaria, per calcolare una cedola semestrale (si tratta, nella sostanza, della semestralizzazione di un tasso di interesse espresso su base annua): se la cedola fosse stata trimestrale, si sarebbe dovuto utilizzare la radice quadrata."


Touché! In oltre 5 anni che curiamo questo sito non ci era ancora capitato - c'e' sempre una prima volta... - di prendere un granchio. L'art. 4 del regolamento del prestito obbligazionario indica sempre tassi d'interesse annuali, anche per i cap e i floor, nonche' per la prima cedola. La formula incriminata, invece, indica un tasso semestrale e questo ci ha indotto in errore.
Purtroppo, non siamo stati soli a cadere in questo errore.
Comunque, l'obbligazione - come chiarisce giustamente la banca - ha effettivamente un tasso d'interesse pari all'Euribor piu' 0,20% con limiti superiori e inferiori. Si tratta, in sintesi, non di un caso limite negativo, bensi' di una delle poche obbligazioni bancarie che valeva la pena sottoscrivere.
Ci scusiamo, quindi, in primo luogo con i nostri lettori nonche' con la banca la quale con un tono cortese ci ha evidenziato il nostro errore.
Rinnoviamo i nostri sforzi affinche' questo errore resti un'eccezione e speriamo che passino - almeno - altri 5 anni prima di prendere un nuovo granchio. In ogni caso, ci sentiamo di assicurare che saremo sempre pronti a riconoscere con la massima onesta' intellettuale di cui disponiamo gli eventuali errori che commettiamo.

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