Le banche cattoliche e protestanti attirano i risparmiatori con l'offerta di investimenti puliti. Eppure, i fondi acquisiti con un tale virtuoso intento speculano in armi, tabacco, alcol e gioco d'azzardo.
La cliente dai capelli grigi guarda preoccupata nella macchina da presa. Dice:
"Il denaro è una potenza spaventosa". Perciò è contenta d'aver trovato nella Pax-Bank forse l'ultimo rifugio di credibilità nel mondo finanziario. In fondo, quello che le preme è di
"investire i miei soldi in modo da poter dormire sonni tranquilli e di non avere la coscienza sporca se col mio denaro si finanziano cose come le centrali nucleari o il lavoro infantile".
"Nessun problema", assicura un portavoce della
Pax-Bank dal video promozionale sulla pagina inziale del sito.
"Rinunciamo ai titoli che provengono dai settori alcol, gioco d'azzardo, tabacco, pornografia, militare e nucleare", promette alla signora, e a tutti i clienti, Christian Hartmann, responsabile di filiale.
Di queste santissime promesse si fregiano tutte le otto banche ecclesiastiche -cinque cattoliche e tre protestanti- che agiscono sul mercato tedesco. Ma le rispettano poi? Di alcune si può dubitare.
Nell'opinione pubblica le banche cristiane non sono molto note poiché rinunciano a una fitta rete di filiali, e da tempo si concentrano sui grandi clienti: dalla Caritas agli Ordini ecclesiastici, dalle sedi episcopali fino alle chiese protestanti regionali (Landeskirchen) e alle diaconie. Organizzate come banche consortili, alla fine del 2009 vantavano comunque un bilancio di 31 miliardi di euro. Sono tra i maggiori istituti dell'Associazione delle banche popolari e Raiffeisen.
"Impiega il tuo denaro per il fratello o l'amico"
Queste banche sono nate per offrire ai preti, agli Ordini monastici, a comunità e alle diocesi vescovili la possibilità di gestire le loro necessità economiche. Col tempo si sono espanse nel mercato privato, e con successo, essendosi posizionate come alternativa alle grandi banche prive di scrupoli e assetate di profitto ingolfate nel vile mondo di Mammona.
Le banche del Signore sono ben piazzate sul mercato promozionale: si fanno pubblicità tramite un
"codice etico",
"filtri di sostenibilità", consigli d'amministrazione dove personalità politiche ed ecclesiastiche vigilano sulla correttezza del loro operato. E quale cliente oserebbe dubitare del consulente con cui sta parlando se alle sue spalle c'è un crocifisso o un'immagine sacra?
"Impegna il tuo denaro per il fratello e l'amico, non lasciare che arrugginisca sotto una pietra fino ad andare in malora". E' con questo versetto della Bibbia che la Pax-Bank di Colonia cerca d'acquisire clienti. E infatti conta 25.000 clienti privati e 6.000 grandi clienti, filiali in sette città tedesche e un
Ufficio a Roma.
Titoli di aziende militari e tabacchi
Tra i proprietari delle banche ci sono episcopati cattolici, nel Consiglio di Sorveglianza ci sono sacerdoti che vigilano sulle attività bancarie. Sulla sua pagina iniziale la Pax-Bank promette ai clienti che il patrimonio che gli hanno affidato sarà investito
"esclusivamente nel senso della chiesa cattolica".
"Investimenti di capitali che violano i principi cristiani sono esclusi. Lo garantiamo con il nostro nome".
La realtà è un po' diversa. Nel Fondo Liga-Pax-Rent-Union gestito da Pax-Bank e Liga Bank di Regensburg, in passato si trovavano non solo titoli di aziende del tabacco, ma dall'ultimo rapporto semestrale risultano esserci anche valori della filiale dell'azienda di uranio Urenco la quale, a causa di esportazioni verso la Russia e di un incidente nel suo deposito di Gronau, ha avuto "cattiva stampa".
Un caso isolato? Un incidente di percorso? Non parrebbe. Liga Bank promuove anche il Fondo Unirak, i cui rendimenti derivano dal tabacco, dagli armamenti e da quel BAE System che è sospettato di corruzione, così come dalle azioni -ben poco cattoliche- di Stada, che produce la pillola contraccettiva Pink Luna.
Poco diversa la situazione della Banca KD di Dortmund. Si fregia d'essere indirizzata da consulenti etici dell'azienda Oekom Research di Monaco;
"comportamenti ecologicamente dubbi" sono un criterio di esclusione dai rapporti commerciali. Due anni fa, la banca ricevette addirittura dalle mani del cardinale Georg Sterzinsky di Berlino un premio ecumenico per l'ambiente. E pensare che già allora il suo Fondo etico KCD-Union Nachhaltig Aktien consisteva in quote della BP e di Statoil. Soprattutto BP è l'azienda sconsigliata al proprio interno, giacché il colosso petrolifero da anni mostra grandi
"pecche e punti deboli nei settori della sicurezza e della tutela del lavoro, tanto da essere stato accusato di violazione dei diritti ambientali e del lavoro".
Sottomarini nucleari e cacciabombardieri
A causa delle infrazioni alle leggi sull'ambiente in Usa, Russia e Sudafrica, la valutazione di BP da parte di Oekom Research è stata notevolmente abbassata ancor prima dell'attuale disastro nel Golfo del Messico.
"Chi rifiuta violazioni all'ambiente non dovrebbe investire in BP, secondo le nostre risultanze". Eppure, quello che il rapporto semestrale segnala come Fondo ecclesiastico sostenibile contiene azioni della BP.
Lo stesso Fondo lo propone ai suoi clienti la
Paderborner Bank fuer Kirche und Caritas (BKC). Anch'essa promette di scegliere titoli
"mediante l'analisi di sostenibilità". Dice d'aver elaborato criteri d'investimento in base a un insieme di valori propriamente cristiani. E nei colloqui con i grandi clienti per spiegare come sarà investito il denaro, di solito il banchiere è accompagnato da un teologo. Solo che, nell'offerta della banca cattolica è inserito il piano d'investimento Uniprofirente, il cui denaro è investito in Uniglobal che quest'anno include titoli non solo delle aziende del tabacco, ma anche di BAE System, fornitrice in tutto il mondo di un arsenale completo, dai sottomarini ai cacciambombardieri; fino a poco tempo fa c'erano anche i titoli di Lockheed Martin.
Abbastanza penoso anche il quadro attuale del BKC Treuhand Portfolio: nell'ultimo rapporto semestrale compaiono titoli del produttore di alcolici Carlsberg e di società come Walmart, fortemente criticata per le condizioni di lavoro che impone.
Le banche non devono temere un vero controllo del clero
Su domanda di DER SPIEGEL, il rappresentante di BKC ha risposto:
"Non ce la facciamo a investire il denaro nell'assoluto rispetto dei nostri valori etici". In quanto alla banca KD, non è riuscita a spiegare la contraddizione d'aver investito nella BP malgrado il consiglio contrario dei propri consulenti. La Pax-Bank ha comunicato di
"non essere a conoscenza" che titoli di Urenco siano presenti nel Liga-Pax Rent Union; la questione verrà esaminata.
Il fatto è che le proposte spinose non sono state concepite solo per investitori privati. Da sempre i Fondi delle banche cristiane sono utilizzati dalle sedi vescovili e dagli Ordini. Così, la
Liga Bank di Regensburg ha creato per la propria clientela clericale lo "Spezialfonds 125", i cui soldi sono investiti anche nelle fabbriche di tabacco, nell'azienda finlandese d'energia nucleare Fortum, nell'azienda produttrice dei propulsori Eurofighter MTU e nella società di gioco d'azzardo Intralot. Liga Bank non s'è voluta esprimere nel merito.
Peraltro, i banchieri non devono temere una stretta vigilanza da parte del clero, giacché questi beneficia come tutte le chiese cristiane tedesche delle
"rendite peccaminose".
Il cinquantesimo anniversario di una filiale di Pax-Bank è stato onorato da una messa pontificale nel duomo di Aachen. Nell'aria densa d'incenso il Vescovo Heinrich Mussinghoff ha lodato
"il ruolo di capofila di Pax-Bank nell'offerta etica della gestione patrimoniale e nell'emissione di fondi d'investimento ad impronta etica".
(articolo di Marvin Oppong e Peter Wensierski, tradotto dal settimanale Der Spiegel del 13/09/2010)