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Aderire o non aderire al fondo pensione chiuso dei ferrotranvieri?
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Lettera 
4 ottobre 2004 0:00
 
Gradirei avere la Vs. opinione sul Fondo Nazionale di previdenza complementare per i lavoratori addetti ai servizi di trasporto pubblico (denominato Priamo). Nello specifico, Vi propongo i medesimi quesiti che ho posto al Fondo stesso nel mese di aprile 2004 e ai quali non ho ancora ricevuto risposta:
1) come e' possibile aderire ad un Fondo previdenziale se non si conosce ancora chi gestira' i contributi versati e se non e' dato sapere le percentuali di reversibilita' e di rivalutazione?
2) chi garantisce i lavoratori che la quota associativa, dovuta ogni anno, non aumentera' in maniera esponenziale con il passare degli anni gravando sui lavoratori stessi?
3) e' possibile che non esista alcuna garanzia per tutelare almeno il capitale realmente versato? Il lavoratore non ha la garanzia di ottenere la restituzione integrale del versato?
Non posso chiedere un parere alle tre organizzazioni sindacali in quanto tale fondo sara' gestito proprio da loro. Potrei secondo Voi avere una risposta da "Investire informati" visto che ho notato che molta gente chiede pareri su altri fondi pensione? Vi ringrazio anticipatamente.
Marco, da Alessandria

Risposta:
l'opportunita' o meno di aderire al Fondo Priamo (fondo pensione chiuso degli autoferrotranviari), deve essere sicuramente decisa in seguito ad una scelta consapevole, condizionata da molte valutazioni di carattere
generale, non sempre di facile interpretazione, ma, soprattutto, da moltissime considerazioni di carattere soggettivo, di impossibile determinazione in questa sede. Tra le valutazioni generali rientra tra le piu' importanti il problema da Lei esposto sulla mancanza di garanzie a tutela del capitale versato. Effettivamente tali garanzie nel nostro caso non ci sono, e tale realta' si ripete per la maggioranza di tutti gli strumenti di previdenza integrativa. Che tutto cio' rappresenti un problema ancora non risolto, e' stato certificato dalla ultima disposizione legislativa in materia, vale a dire la recentissima Legge n. 243 del 23.08.04, di prossima entrata in vigore, dove si fa esplicito riferimento alla necessita' "che i fondi pensione possano dotarsi di linee di investimento tali da garantire rendimenti comparabili al tasso di rivalutazione del Tfr". Ci pare ovvio il significato di "garantire": questa materia non puo' trattare di investimenti in senso lato, ma deve tutelare il lavoratore per dargli a fine attivita' lavorativa delle certezze. Ecco perche' si fa esplicito riferimento al tasso di rivalutazione garantito al normale Tfr (1,5% + 75% tasso di inflazione). Tale tasso garantisce un minimo di rivalutazione, e se l'inflazione rimane contenuta entro il 6%, riesce anche a batterla. Su questa strada dovranno orientarsi anche i prodotti di previdenza complementare. Ma attualmente non e' cosi', fatti salvi una limitata percentuale di fondi pensione aperti, che garantiscono perlomeno il capitale complessivamente versato. Ma qui il problema si amplierebbe a dismisura. In risposta alle specifiche domande sulla Scheda Informativa del Fondo Priamo, vado a risponderLe singolarmente, non prima di confermare che ha fatto benissimo (e cosi' tutti dovrebbero fare), a leggersi dettagliatamente la scheda:
1)Il riferimento e' alla Compagnia di Assicurazione (la Banca che Lei cita puo' essere quella depositaria delle risorse, ma che non gestisce niente), che dovra' impiegare, al momento del raggiungimento dei requisiti, la somma della posizione individuale accumulata (al netto di eventuali quote richieste sotto forma di capitale con limite del 50%), per l'accensione di una assicurazione di rendita vitalizia rivalutabile (la pensione integrativa).
2)Le quote associative di questo tipo di fondi sono sempre alquanto contenute. La garanzia che Lei chiede non c'e', ma potrebbe essere sufficiente sapere che l'importo della quota viene annualmente stabilito dalla Assemblea dei Rappresentanti del Fondo, su proposta del CDA, e che, in entrambi i casi, gli organi sono costituiti per la meta' da lavoratori/soci aderenti al Fondo.
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Ha risposto Paolo Venturini
 
 
 
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