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Ancora sugli ordini via telefono contestati
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Lettera 
11 luglio 2004 0:00
 
sto seguendo, su richiesta di una mia cliente, il suo caso riguardante l'acquisto di obbligazioni argentina con la sua ex banca; ho letto la vs risposta del 17 giugno in merito all'ordine telefonico. Anche con noi la banca asserisce di avere ricevuto l'ordine telefonicamente e quindi dato che sono trascorsi oltre 2 anni non ha piu' nulla; i fatti tuttavia si sono svolti esattamente come voi avete indicato: la cliente ha ricevuto la proposta telefonicamente e sarebbe dovuta passare poi a firmare. Sulla nota informativa non viene riportata nessuna dicitura che faccia intendere che l'ordine e' telefonico, ma purtroppo non abbiamo copia dell'ordine impartito ed in piu' la banca si rifiuta di fornirci copia di questo asserendo appunto che l'ordine era telefonico (preciso che a risponderci e' l'ufficio controlli interni, mentre in filiale la cliente sa per certo che la copia dell'ordine da firmare esiste essendole stato mostrato dal reggente prima di fare la richiesta ufficiale alla banca). Come procedere? Ringraziandovi porgiamo distinti saluti.
Massimo, da Alfonsina/Ragusa

Risposta:
Se l'ordine e' stato passato tramite una normale agenzia e non un call center, certamente non e' stato registrato: se la banca afferma che l'acquisto avvenne via telefono, deve dimostrare che l'agenzia era attrezzata per la registrazione delle telefonate. Inoltre, puo' verificare sul fissato bollato se la modalita' di trasmissione riportata e' via telefono o, come afferma, in agenzia. Infine, se ha visto la copia detenuta dalla banca, quella copia deve avere un numero di registrazione e, in caso di procedimento giudiziario, il giudice potrebbe voler verificare l'esistenza di "buchi" proprio in quella giornata.
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Ha risposto Giuseppe D'Orta
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