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Ancora i vecchi buoni postali fruttiferi coi rendimenti modificati da decreto
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Lettera 
12 agosto 2006 0:00
 
Vorrei sapere precisazioni riguardo i buoni fruttiferi postali emessi prima di giugno 1986, sul sito bancoposta risultano somme inferiori del 30%,di quelle riportate sullo schema nel retro dei buoni. In caso di riscossione dei buoni,di quale somma devo tener conto? Vi ringrazio del Vostro utilissimo servizio, e della Vostra gentile disponibilità.
Renato, da Campomarino

Risposta:
E' l'ennesima persona che, a distanza di venti anni, fa la "brutta scoperta" legata ai tassi dei vecchi buoni.
Il Ministro del Tesoro con il decreto del 13 giugno 1986 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 148 del giugno 1986) ha istituito una nuova serie di buoni con la lettera "Q" e ha stabilito che tutti i buoni postali fruttiferi delle serie precedenti fossero convertiti in titoli della nuova serie Q. E' accaduto una sola volta, ora non puo' piu' accadere perche' le norme sono cambiate, ma quel provvedimento e' stato contestato fino davanti alla Corte Costituzionale (principio di uguaglianza dei cittadini) che lo ha ritenuto legittimo. Il Tribunale di Napoli aveva sollevato dubbi di costituzionalita' sul fatto che mentre con le norme successive, in virtu' di un Decreto Legislativo del 1999, un'eventuale variazione sfavorevole dei tassi di interesse andava comunicata direttamente a tutti i possessori di Buoni Postali cui sarebbe spettato il diritto di recesso, tale tutela non era prevista nel 1986. La Corte Costituzionale, pero', ha dichiarato inammissibile la questione con sentenza 333 del 2003, disponibile all'indirizzo web clicca qui Le norme attuali, invece, vietano qualsiasi modifica dei tassi di interesse. Puo' verificare il valore corrente usando il calcolatore clicca qui Una cosa importante: i BPF fruttano ancora interessi dopo la scadenza e prima della prescrizione, interessi alti rispetto a quelli correnti. E' quindi conveniente non incassarli alla scadenza ma lasciarli maturare interessi. Importante e' ritirare la somma e gli interessi entro i termini di prescrizione, dieci anni dopo la scadenza.
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Ha risposto Giuseppe D'Orta.
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