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Argentina, non conviene aspettare la rinegoziazione?
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Lettera 
31 agosto 2003 0:00
 
Noto con piacere la vostra combattivita' nei confronti di un sistema bancario a volte poco trasparente verso la clientela comune.
Per quanto riguarda i titoli del debito pubblico argentino, anche nell'ultima mail, consigliate di intavolare un contenzioso con la banca. Notizie di stampa (attendibili?) parlano di una possibile rinegoziazione, a fine settembre, di tale debito proponendo, con tutta probabilita', una riduzione dei tassi e un allungamento delle scadenze. Non conviene a questo punto aspettare pazientemente tale evento e sperare di recuperare il recuperabile senza azioni giudiziarie di cui non si conosce, a priori, l'esito? Nell'ipotesi di una reale rinegoziazione, il possessore di titoli argentini come ne uscirebbe?
Grazie per i suggerimenti

Risposta:
Delle azioni giudiziarie, come e' ovvio, non e' possibile conoscere l'esito a priori (se fosse cosi', che bisogno ci sarebbe della stessa?), ma purtroppo e' l'unica strada per far valere i propri diritti.
Le ipotesi di rinegoziazione che circolano sui giornali sono di diverso tipo. Noi crediamo che il danno per i possessori di queste obbligazioni sia ovviamente inevitabile e che in molti casi la banca e' responsabile di questo danno. Prima si parte con l'azione giudiziaria e meglio e' perche', come sappiamo, i tempi non sono brevi.
Se poi la rinegoziazione portera' ad un buon recupero vorra' dire che la Banca, ovviamente in caso di vittoria, risarcira' un danno minore. Buon per la banca.
Le leggi attualmente in vigore dettano regole molto stringenti per gli intermediari finanziari a favore dei risparmiatori. Molto spesso, purtroppo, queste regole non sono conosciute e vige ancora l'idea che le banche abbiamo i migliori avvocati del mondo e che sia impossibile vincere in tribunale contro di loro. Non e' piu' cosi'.
I criteri generali ai quali gli intermediari finanziari devono attenersi sono sanciti dall'art. 21 del d.lsg 58/98 il quale dice: Nella prestazione dei servizi di investimento e accessori i soggetti abilitati devono:
a) comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza, nell'interesse dei clienti e per l'integrita' dei mercati;
b) acquisire le informazioni necessarie dai clienti e operare in modo che essi siano sempre adeguatamente informati;
c) organizzarsi in modo tale da ridurre al minimo il rischio di conflitti di interesse e, in situazioni di conflitto, agire in modo da assicurare comunque ai clienti trasparenza ed equo trattamento;
d) disporre di risorse e procedure, anche di controllo interno, idonee ad assicurare l'efficiente svolgimento dei servizi;
e) svolgere una gestione indipendente, sana e prudente e adottare misure idonee a salvaguardare i diritti dei clienti sui beni affidati.
E' importante comprendere che queste disposizioni non sono mere indicazioni programmatiche, ma disposizioni vincolanti e stringenti. La CONSOB ha emanato un regolamento attuativo, avente forza di legge, che specifica nel dettaglio attraverso quali procedure questi principi devono essere applicati (maggiori dettagli: Operazioni finanziarie strampalate: cosa dice la legge?-clicca qui ). Tra l'altro questo regolamento e' stato oggetto di una recente proposta di modifica (operativa, probabilmente, a partire dal 2004) che rendera' ancora piu' stringenti questi principi.
Gia' da adesso, in parole semplice, la banca non puo' eseguire operazioni finanziarie che siano contrarie al profilo di rischio del cliente a meno che il cliente non abbia autorizzato espressamente a fare l'operazione pur avendo la banca indicato per iscritto che l'operazione e' inadeguata. Questa e' una garanzia molto forte per il cliente. La banca, inoltre, non puo' fare operazioni in conflitto di interesse con il cliente arrecando un danno economico, neppure se ha indicato per iscritto il fatto che l'operazione era in conflitto di interessi.
Una cosa molto importante da sapere e' che nella cause di risarcimento danni contro gli intermediari finanziari vige l'inversione dell'onere dalla prova. Spetta cioe' all'intermediario finanziario dimostrare di aver agito correttamente seguendo tutte le stringenti disposizioni previste dalla legge e non al cliente dimostrare che la banca non ha esercitato la necessaria diligenza e perizia.
Dal punto di vista legale, questo e' uno strumento molto forte nelle mani dei risparmiatori. Strumento del quale la maggioranza ignora l'esistenza.
In sintesi, ripetiamolo, e' possibile far causa alla banca in tutti quei casi nei quali la banca ha disposto operazioni contrarie al proprio profilo di rischio (quello che e' stato indicato nell'apposito documento o, in assenza di questo, che era desumibile dalle informazioni in possesso della banca) oppure in conflitto di interessi e che, per tale conflitto, hanno arrecato un danno economico che non si sarebbe verificato qualora l'operazione non fosse stata in conflitto di interessi.
Noi crediamo che la maggioranza della obbligazioni argentine siano state vendute in violazione delle norme suddette, quindi non vediamo proprio perche' si debba aspettare la rinegoziazione del debito.
 
 
 
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