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Azioni SCI Immobiliare
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Lettera 
26 gennaio 2004 0:00
 
Impiegato comunale TESTO: Sono un piccolo risparmiatore che nel 1997 ha vissuto sulla propria pelle le stesse vicissitudini che stanno vivendo oggi i risparmiatori vittime del crack Parmalat, in merito al misterioso fallimento di una societa' quotata brillantemente in borsa, mi riferisco alla societa' SCI Spa, che improvvisamente (dopo che le banche si erano liberate di tutte le quote in loro possesso facendo credere che il titolo era un ottimo affare) e' scomparsa dal listino. Di quella vicenda, a parte il SITI nella persona del Dr Bacci che sta procedendo per via civile con cause pilota (stessa cosa che stanno facendo per il caso Parmalat), nessuno ha mai detto nulla, nessun parlamentare ha mai fatto niente, ne chiesto cosa la Consob avesse fatto in merito a questa vicenda, ne verificato tramite la Banca Italia la posizione delle banche creditrici. La verita' e' una sola e cioe' che i piccoli risparmiatori, purtroppo non sono tutelati da nessuno in quanto sono troppo piccoli, per cui mi sono fatto l'idea di non volere avere mai piu' a che fare con investimenti in borsa, meglio mettere i propri risparmi sotto il mattone o andare a giocare al casino' dove si e' consapevoli, almeno, dei rischi che si corrono. Scusate lo sfogo, ma in Italia le cosa funzionano garantendo solo i ricchi i potenti e per i piccoli come me non c'e' speranza alcuna di sopravvivere. Nel salutarVi distintamente, gradirei, se possibile avere qualche Vs notizia in merito al caso da me sopraddetto.
Giuseppe, da Priolo Gargallo/Siracusa

Risposta:
L'inchiesta sul fallimento della SCI (poi rilevata, nel marzo 2002, dalla Santaeurosia tramite la prima opa su di una societa' fallita mai registrata in Italia) e' ancora in corso. I tempi della giustizia in Italia sono, purtroppo, lunghissimi. Gli eventi di quell'anno sono nella memoria di molti di noi: SCI versava in cattive acque e le banche convertirono i crediti in azioni, arrivando a possedere la maggioranza del capitale. Ad un certo punto, iniziarono a diffondersi voci di rilancio, di una societa' inglese del settore intenzionata a rilevare SCI per rilanciarla: tutto si risolse in un nulla di fatto. Alla successiva assemblea, che dichiaro' il fallimento, le banche azioniste (unica eccezione Interbanca) si presentarono con uno scarsissimo numero di azioni possedute: le avevano vendute tutte sul mercato. Da qui l'inchiesta, che ha portato anche a dei risultati. Le ultime notizie di cui disponiamo non sono recenti: alcuni degli amministratori indagati, tra cui Profumo di Unicredit, si presentarono dal P.M. Greco per delle dichiarazioni spontanee. Chissa' se l'aria che tira di questi tempi non provochi anche uno sveltimento dell'iter giudiziario per il caso SCI, o anche un qualche "ravvedimento" che, seppur molto tardivo, potrebbe rendere giustizia agli azionisti.
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Ha risposto Giuseppe D'Orta.
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