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Banca che recede da una gestione patrimoniale
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Lettera 
19 ottobre 2004 0:00
 
La mia banca mi ha informato l'intenzione di esercitare la facolta' di recesso del contratto di una gestione patrimoniale conforme alle norme comunitarie proponendone uno che presenta situazioni di conflitto. I costi che sorgono a seguito di questa interruzione chi li deve sopportare? Saluti.
Renzo, da Cernusco sul Naviglio

Risposta:
E' la banca a recedere dal contratto di gestione, e quindi il cliente non deve sopportare costi legati al disinvestimento. Ad esempio, al cliente non devono essere addebitate le eventuali commissioni di uscita dalla gestione previste dal contratto, in quanto non e' certo per volonta' del cliente che la gestione si interrompe. Nemmeno devono essere applicate commissioni legate al disinvestimento dei singoli titoli o fondi comuni (commissioni di uscita, in tal caso)contenuti. Ricordo, inoltre, che Lei puo' decidere se ritirare il controvalore monetario della gestione oppure i singoli strumenti finanziari (titoli, fondi, ecc.) che la compongono assieme all'eventuale liquidita'presente. Riguardo la nuova gestione proposta, puo' decidere se aderire o meno.Non e' certo obbligato ad aderire solo perche' la banca ha comunicato il recesso dal precedente mandato.
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Ha risposto Giuseppe D'Orta.
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