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La banca, mentendo, dice che l'ordine e' telefonico
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Lettera 
11 maggio 2004 0:00
 
Mi preme innanzitutto ringraziarVi del supporto autorevole e utile che con il Vostro servizio date ai risparmiatori.
La domanda e' la seguente: se la banca sostiene, contrariamente alla realta' dei fatti, che l'ordine di acquisto di determinati titoli e' stato impartito telefonicamente puo' in causa trincerarsi sul fatto che cio' non lo puo' provare perche' non ha piu' la registrazione su nastro magnetico essendo tenuta a conservarla per due anni?
Mi sembrerebbe una facile scappatoia attraverso la quale la banca potrebbe eludere l'art. 23 d. lg. vo 58/98, che stabilisce i casi di nullita' dell'operazione, ogni qualvolta il risparmiatore avanza le proprie pretese verso la banca trascorsi i due anni dalla presunta conclusione dell'operazione.
Vi ringrazio e Vi saluto cordialmente.
Edoardo, da Prato

Risposta:
Si tratta, effettivamente, di una facile scappatoia anche se un po' rischiosa per la banca, dal momento che qualora il cliente avesse copia dell'ordine firmato, sarebbero guai seri... E' bene che le banche stiano molto attente a fare questi giochetti,
alcune le abbiamo gia' pizzicate. Abbiamo fatto la richiesta standard per verificare se la copia che aveva il cliente era in qualche modo difforme da quella presente in banca e la banca ha risposto che l'ordine era telefonico. Purtroppo il cliente aveva la copia dell'ordine impartito allo sportello...
Bel modo che hanno le banche per riconquistare la fiducia dei clienti.
 
 
 
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