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buono fruttifero postale e AGITALIA
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Lettera 
21 novembre 2018 0:00
 
Possiedo un buono fruttifero postale trentennale emesso a novembre del '77 e cointestato a me e a mio padre, deceduto nel dicembre ‘95. All'epoca del decesso di papà, all'ufficio postale emittente mi dissero che per il ritiro del buono necessitava presentare dichiarazione di successione (gli unici eredi siamo io e mia madre) In quel periodo io ero disoccupata e senza reddito, mio padre non possedeva nulla, né conti correnti, né immobili, niente. Queste pratiche erano costose, l’utilizzo di internet per reperire informazioni non era così diffuso come oggi. In attesa di capire a chi e dove potersi rivolgere, e come sostenerne la spesa, il buono fu tenuto nella cartellina delle pratiche relative a papà, non facendo poi nulla, per cui è stato dimenticato li dentro fino al ritrovamento in questi giorni. So di una recente sentenza del Tribunale di Vercelli di luglio di quest’anno che condanna le Poste perché non hanno voluto pagare al superstite la quota intera di un buono postale cointestato, richiedendo dichiarazioni di successione non dovute e di fatto rendendo difficoltosa o impossibile la riscossione dei buoni. Sul mio buono (vedi allegato) ci sono tre lettere cpf che credo significhino "con potere firma", cioè ognuno degli intestatari può movimentare tutta la cifra (ma io non lo sapevo) Ritengo quindi che le indicazioni datemi dalle Poste nel 95, e cioè la richiesta di produrre documenti di successione, atti di morte ecc, era scorretta perché io avrei potuto ritirare tutto il buono in qualsiasi momento senza dover presentare alcunchè.Inoltre ho saputo soltanto adesso che il coniuge e i discendenti diretti non devono presentare domanda di successione se l’eventuale eredità è al di sotto dei 100.000 euro e se non vi sono beni immobili o simili. Mio padre non possedeva nulla di nulla, per cui a maggior ragione non ero tenuta a fare nessuna domanda. Come erede oltre a me che sono figlia unica ci sarebbe mia madre (ancora vivente oggi, di 86 anni. Ho saputo soltanto adesso che il buono è andato in prescrizione a gennaio di quest'anno, quindi oltre al danno, anche la beffa. Mio padre ha fatto tanti sacrifici per potermi lasciare quei soldi, e visto che io non sono né morta né scomparsa e il buono è intestato anche a me, non capisco come lo Stato possa tenerseli,con la complicità delle informazioni sbagliate da parte delle Poste. La prescrizione è scattata nemmeno un anno fa, non posso fare nulla per tentare il rimborso? Mi avevano indirizzata a AGITALIA, ma ho trovato, sempre su Internet, articoli non edificanti.
Sandra, dalla provincia di TO

Risposta:
Agitalia è infatti una vecchissima conoscenza, lasciamo perdere. Se non ha documenti datati prima dell'intervento del termine di prescrizione, purtroppo non c'è niente da fare.
 
 
 
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