Mi e' capitato di vendere una obbligazione strutturata fuori mercato emessa da una banca (cariplo/oggi bancaintesa) riacquistata dallo stesso emittente. L'obbligazione in regime di dematerializzazione (annotata dalla monte titoli), era depositata in un dossier titoli presso una banca concorrente di cariplo.
Nell'operazione di vendita la cariplo, tramite la propria sim CABOTO, ha riacquistato l'obbligazione al 91% del valore nominale.
Se pero' l'obbligazione fosse stata depositata presso un dossier titoli aperto da cariplo, la stessa avrebbe riacquistato al 93% per favorire i propri clienti, cosi ha giustificato. Ritengo la pratica anticoncorrenziale e quindi la differenza di prezzo applicata nulla/illegittima, ho possibilita' di far valere tale tesi legalmente?
Cristian, da Invorio

Risposta:
Le negoziazioni sono avvenute su un titolo non trattato sui mercati regolamentati, e quindi non esistono regole precise sulla formazione del suo prezzo. La banca e' obbligata a negoziare il titolo "alle migliori condizioni possibili con riferimento al momento, alle dimensioni e alla natura delle operazioni stesse. Nell'individuare le migliori condizioni possibili si ha riguardo ai prezzi pagati o ricevuti e agli altri oneri sostenuti direttamente o indirettamente dall'investitore" (Reg. Consob 11522, art. 32) E' l'intermediario che deve dimostrare di aver rispettato questa norma, ma di solito, a meno di non essere in presenza di violazioni molto palesi, e' difficile che un giudice non accetti la dimostrazione della banca. Nessuno vieta di praticare condizioni "migliori" rispetto a quelle di mercato. Siamo in presenza dell'ennesima dimostrazione di come occorra stare alla larga dalle obbligazioni che le banche vendono ai loro clienti: oltre alla disparita' di trattamento all'atto della vendita, quel titolo era stato pagato 100, infatti, mentre ora e' stato venduto 91 (oppure 93).
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Ha risposto Giuseppe D'Orta
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