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I fondi assicurativi sono sicuri?
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Lettera 
17 giugno 2004 0:00
 
Gli investimenti obbligazionari sono stati considerati (da investitori, ma anche da impiegati allo sportello e altri operatori impreparati) "sicuri", tranne poi avere scoperto che esiste il "rischio emittente" che in questi ultimi tempi si e' presentato spesso e ha fatto danni pesanti. Tutte le obbligazioni quindi si possono considerare a "rischio emittente" e per questo si possono classificare in base al rating. Domanda: dal punto di vista di un investitore che voglia mettere al sicuro il proprio capitale, in quanto al "rischio emittente", come possono essere considerati i fondi a gestione separata delle assicurazioni? E' esatto considerare che in quanto a gestione separata dal bilancio dell'azienda, questi fondi sono a rischio zero? Grazie e complimenti x il sito.
Maurizio, da Adria/Roma

Risposta:
"Con le azioni si rischia, con le obbligazioni no": ecco cosa si diceva comunemente fino al 2001. I vari crack, invece, hanno fatto scoprire al pubblico (ed anche a molti bancari e promotori finanziari, i quali non hanno scusanti) come anche le obbligazioni possono presentare rischi, ed anche notevoli. La Sua domanda ci consente di porre l'accento sui rischi contenuti in un altro falso mito degli investitori: le polizze vita. A parte il fatto che le polizze sono prodotti da evitare perche' stracolmi di costi visibili ed invisibili
(clicca qui ), i fondi interni in cui il danaro (ma solamente dopo essere stato abbondantemente "tosato" dalle commissioni) viene investito sono quanto di meno trasparente ci sia. I fondi assicurativi, infatti, non hanno nemmeno gli (scarsi) obblighi di trasparenza dei normali fondi comuni riguardo la composizione del portafoglio e le compravendite effettuate. Ai fondi assicurativi, ad esempio, basta scrivere "Altre obbligazioni" per rispettare la normativa: quali "altre obbligazioni" ci siano nel fondo non e' dato sapere. Il rischio di un crack del fondo e' improbabilissimo (dovrebbero azzerarsi tutti i titoli contenuti), e la stragrande maggioranza del portafoglio e' investito in titoli di stato, ma le zone d'ombra riguardanti gli altri titoli ci sono, eccome. La scarsa trasparenza puo' essere utilizzata dalle assicurazioni, ad esempio, per immettere in portafoglio titoli non validissimi, che consentono a determinati emittenti di collocare strumenti che, altrimenti, avrebbero difficolta' a piazzare sul mercato.
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Ha risposto Giuseppe D'Orta
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