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Generali propone un “doppio vantaggio fiscale”… ma sara’ vero?
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Lettera 
16 ottobre 2004 0:00
 
Le generali assicurazioni, propongono ai clienti titolari di polizze vita tradizionali (per intenderci quelle a premio annuo e tasso tecnico 3% e 4% di aderire a un'operazione che prevede dopo aver versato il premio di Euro 1291,14 (detraibile fiscalmente) il disinvestimento dalla riserva matematica della stessa polizza di un importo uguale da versare in un fondo pensione deducibile fiscalmente. Cosi' i vecchi 2.500.000 rendono il 19% per la detrazione e l'aliquota irpef marginale per la deduzione. E' regolare tutto cio' fiscalmente parlando? Dal punto di vista assicurativo non andiamo a danneggiare il cliente sul piano previdenziale inizialmente previsto? E i costi dove li lasciamo? Cordiali saluti.
Daniele, da Mantova




Risposta:
il pensiero dell'Aduc riguardo le polizze assicurative sulla vita quale forma di risparmio previdenziale e' stato piu' volte ribadito. E' sufficiente leggere all'indirizzo: clicca qui
Per cio' che concerne la proposta da Lei ricevuta le informazioni sono abbastanza lacunose (ad esempio occorrerebbe sapere di quale tipo di contratto trattasi e quando e' stato stipulato), perche' potrebbe trattarsi anche di polizza (di puro carattere finanziario) che non prevede alcun beneficio fiscale (o differimento di imposta che dir si voglia). Un altro aspetto e' quello di capire di quale fondo pensione aperto si parla (Previgen Valore o Global?). E comunque la materia dei fondi pensione aperti in particolare e della previdenza integrativa in generale, e' talmente vasta e che Le consiglio di leggere alla pagina: clicca qui Prima di decidere di investire comunque in qualche forma di previdenza complementare sara' comunque opportuno esaminare nei dettagli cosa verra' disposto con l'emanazione dei decreti attuativi della Riforma (che dovranno comunque uscire entro il 05.10.2005 ma che comunque si prevede escano molto prima). Sino ad allora il consiglio che possiamo dare e' quello di aspettare ad investire in un fondo pensione aperto od in qualsiasi prodotto alternativo. Questo non vuol dire a priori che non sia utile disinvestire il prodotto assicurativo in essere per investire in qualcos'altro di molto meno costoso. Per concludere Le direi diffiderei comunque di qualsiasi proposta in materia Le venga presentata in questi momenti, dove con la "scusa" dei vantaggi fiscali e della indispensabilita' di costruirsi una pensione integrativa, tutti i venditori si muoveranno al massimo delle loro capacita', molto spesso non chiarendo affatto tutti gli aspetti connessi alle problematiche di riferimento, che non sono di certo pochi. Ed ancor meno mi fiderei di un venditore che parlando degli aspetti fiscali probabilmente non sa neppure di quello che parla (o lo sa ma parla volutamente del contrario): se liquido la riserva matematica di legge cosa sto facendo? O faccio una cosa fuorilegge (ma non credo proprio), oppure intendo liquidare le quote e quindi disdire la polizza! Ma se chiudo con la polizza in essere, come faccio a mantenere la detrazione fiscale? Caso mai, se la liquido nei primi 5 anni di vita dovro' "restituire" allo Stato i benefici concessi. Non si capisce neppure quale sia il doppio vantaggio fiscale ottenuto sommando detrazione ed aliquota marginale. Mi creda, l'argomento che stiamo trattando e' estremamente complicato e delicato, e molto spesso, le esigenze del singolo possono stravolgere qualsiasi considerazione di carattere oggettivo. L'unica considerazione oggettiva che ci sentiamo di dire poter valere a carattere generale, e' quella di non fidarsi assolutamente di cosa ci propongono i bravi venditori di cui e' pieno il mondo bancario/assicurativo, ma di documentarsi attentamente ed in maniera coscienziosa, prima di poter effettuare una scelta pienamente consapevole e meno dannosa possibile.
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Ha risposto Paolo Venturini
 
 
 
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