Sull'insinuazione al passivo di Parmalat: non so di preciso come funziona ma poniamo caso che il Tribunale di Parma accerti delle responsabilita' non solo da parte degli ex vertici (Tanzi, Tonna etc...) ma anche da parte delle Banche.
Ora, se noi investitori abbiamo aderito per tramite delle Banche (nel mio caso tramite il comitato del S. PaoloImi) non e' che poi quest'ultime vedendosi addossare delle colpe scarichino i clienti ritrovandoci cosi' soli e abbandonati in "mezzo al guado" dell'insinuazione al passivo? E si creerebbe un paradosso in quanto le banche, se ritenute colpevoli, hanno aiutato i loro clienti, i mazziati, a ricorrere contro di loro cioe' io banca aiuto un cliente a farmi causa!!!
Una considerazione: ma se le Banche si ritengono non solo innocenti ma anche parte lesa perche' addossarsi il carico di lavoro per l'insinuazione al passivo da parte dei clienti?
Proprio le banche insegnano che non fanno nulla per nulla e ora eccole pronte ad assistere gratuitamente i clienti: non credo proprio sia solo per una questione di immagine: A costo di sembrare maligno credo lo facciano anche per "tenere calmi" i gia' piu' che inviperiti clienti.
Marco, da Pasturana

Risposta:
La partecipazione all'iniziativa di insinuazione collettiva da parte delle banche per conto della clientela, non pregiudica alcuna eventuale altra iniziativa futura nei confronti delle banche stesse. Le banche si
impegnano a portare avanti la procedura e non potranno quindi "scaricare" i clienti. Quanto al carico di lavoro, e' da rilevare come
l'insinuazione collettiva eviti alle stesse banche il dover rilasciare a ciascun cliente la certificazione prevista dalla normativa, soprattutto per i circuiti internazionali Euroclear ed Eurostream, dai quali la
stragrande maggioranza di obbligazioni Parmalat e' gestita. Alla fine, tutto si risolve in un minor impegno complessivo per le agenzie e per le banche stesse. Giusta la Sua considerazione sul carattere "commerciale" e di immagine dell'iniziativa, che comunque merita di essere accettata dagli interessati.
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Ha risposto Giuseppe D'Orta.
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