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Niente azioni legali in Italia per Parmalat?
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Lettera 
17 giugno 2004 0:00
 
Sono un obbligazionista Parmalat e prima di tutto vorrei ringraziarVi per lo splendido lavoro che state svolgendo.
Vorrei chiederVi se state studiando la possibilita' delle seguenti azioni legali collettive in Italia, anche se il Vostro articolo del 4/6/04 sembra escluderlo:
- Azioni penali di risarcimento danni nei confronti delle 29 persone fisiche e 3 giuridiche (Bank of America, Deloitte, Grand Thornton) come costituzione di parte civile nel processo che verra' celebrato a Milano per aggiotagio, false comunicazioni.
- Azioni penali di risarcimento danni come costituzione di parte civile nel processo che verra' celebrato a Parma per bancarotta fraudolenta nei confronti degli amministratori, collegio sindacale, consiglio di amministrazione, Revisori... e qualche banca.
- Cause civili nei confronti dell'Agenzia di Rating Standard&Poor's quanto meno per negligenza nello svolgimento del proprio lavoro in quanto fino all'8 dicembre valutava Parmalat come BBB- (Investment Grade) e' cio' ha ingannato me come quasi tutti gli obbligazionisti.
- Cause civili contro Consob e Banca d'Italia per mancato controllo.
Faccio presente che ho partecipato alla Class Action promossa dalla Vostra associazione e che mi terro' aggiornato presso il Vostro sito sulla Class Action affidata a Deminor per rappresentare gli obbligazionisti Italiani. Tuttavia mi sembra importante e rafforzativo della Class Action USA, l'avvio delle iniziative legali di cui sopra anche in Italia, che se avviate in modo collettivo, con adesioni numericamente pari a quelle avute per la Class Action, comporteranno dei costi sicuramente minimi e dei risultati, anche se con tempi biblici, sicuramente positivi per noi risparmiatori. Non lasciamo niente di intentato. Infine consentitemi un appello a tutti gli obbligazionisti Parmalat: Bocciate la proposta di concordato quando verrete chiamati a votarla a Novembre 2004 come faro' io in base alle scarse informazioni che finora il Sig. xxx ha fornito!!
Un concordato, per essere tale, deve prevedere un rimborso totale (o quasi) dei crediti anche se dilazionato nel tempo con abbassamento degli interessi, con pagamento di parte in contanti e parte in azioni e non una mera mortificazione dei creditori altrimenti non e' un concordato ma una messa in liquidazione della societa' per fallimento.
Attendo fiducioso una Vostra risposta. Grazie.
Stefano, da Roma

Risposta:
Non siamo contrari alle azioni legali in Italia, ed anzi saremo presenti al momento opportuno con delle iniziative che favoriranno la partecipazione di tutti gli interessati col minor costo possibile, ma sappiamo anche molto bene come funziona la giustizia in Italia, soprattutto in confronto alla giustizia negli Stati Uniti. Ecco perche' suggeriamo prima di tutto di partecipare alla class action USA. Quando avremo a disposizione dati concreti sui rinvii a giudizio, organizzeremo tutto quanto riterremo valido a favore degli azionisti e degli obbligazionisti.
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Ha risposto Giuseppe D'Orta
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