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Offerta fuori sede non autorizzata
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Lettera 
8 ottobre 2004 0:00
 
Gentile ADUC, vi scrivo per avere risposta ad una domanda di carattere finanziario. Ho firmato una proposta di adesione ad un piano di investimento fuori sede, ovvero non in un negozio finanziario, e, da poco, ho appreso che la persona che mi ha illustrato e poi fatto sottoscrivere la proposta di
adesione, all'epoca dei fatti, non era iscritta all'albo dei promotori finanziari previsto dalla legge, ma è stato iscritto in un tempo successivo. Ho avanzato la richiesta di annullare il contratto, ma la banca sostiene la regolarità dello stesso. Posso intentare azione legale e se sì, contro chi la posso intentare: la banca o il promotore finanziario? Il contratto è comunque da ritenersi valido così come sostiene la banca che afferma la sua estraneità ai fatti da me addotti? Se, a vostro parere, il contratto può essere annullato, quali sono gli articoli di legge civilistica ai quali fare riferimento?
Elio, da Roma

Risposta:
Per dare una risposta costruttiva alla sua domanda sarebbe necessario analizzare accuratamente i fatti e la documentazione. Se e' possibile dimostrare che realmente il collocamento e' avvenuto fuori sede da una persona non autorizzata, e' evidente che il contratto e' nullo in quanto sottoscritto in violazione di norme imperative commettendo, per altro, un reato penale (art. 166 del D.Lgs. 58/98). La responsabilita' primaria e' evidente nel sedicente promotore finanziario, ma anche l'intermediario ha la sua responsabilita'. Il problema e' comprendere come sia possibile che l'intermediario abbia accettato un contratto sottoscritto per mezzo di un non promotore finanziario. Evidentemente la banca avra' la sua ricostruzione dei fatti (magari completamente falsa) che dovra' essere contestata puntualmente. La cosa, insomma, e' da approfondire.
 
 
 
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