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PAC in ETF
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Lettera 
6 novembre 2003 0:00
 
Gentili Signori, Avrei 2 quesiti da porVi.

1) Sono intenzionata ad aprire un PAC nel fondo ETF SPDR EUROPE 350 FUND. Informandomi presso la mia banca (Banca AntonianaPop. Veneta) mi hanno ovviamente sconsigliato vivamente di investire in tali fondi in quanto molto rischiosi; comunque mi hanno confermato che le spese per operare in borsa sono lo 0, 20% dell'importo dell'operazione.
Mi hanno anche detto che non e' possibile fare il PAC e che se voglio investire piccoli importi devo comunque considerare il taglio minimo.
Perche' hanno detto una cosa del genere e come mi devo comportare io? E' sufficiente dare loro l'ordine e loro preparano la documentazione per la firma?

2) Il secondo quesito e' questo meglio CCT o Buoni Postali Fruttiferi?

Vi ringrazio anticipatamente e saluto.

Risposta:
1) Eccoci all'ennesimo tentativo di ostruzionismo da parte degli intermediari nei confronti di prodotti in concorrenza con i loro.
Non e' affatto vero che gli ETF siano molto rischiosi, anzi lo sono meno rispetto alla stragrande maggioranza dei fondi comuni azionari (i tre quarti dei quali non raggiunge il proprio benchmark). Il punto e' che gli ETF costituiscono un metodo semplice, efficace e poco costoso per investire su un determinato mercato, e cio' non piace a chi vende fondi comuni.
Sono quotati in borsa e si compravendono come un qualsiasi titolo. Gli ETF non prevedono Piani di Accumulo automatici, e deve essere l'investitore a provvedere.
Il lotto minimo (altra informazione errata rilasciata dalla banca) e' di un singolo pezzo. Cio' che si deve considerare e' l'incidenza delle commissioni, aspetto che potrebbe portare alla decisione di comprare con minor frequenza ma per maggiori importi.
Prima di intraprendere il PAC, come qualsiasi altra decisione di investimento, e' opportuno analizzare attentamente la propria situazione, all'occorrenza affidandosi ad un consulente.
2) Non e' possibile effettuare un paragone tra CCT e BPF, poiche' le caratteristiche sono diverse. Il CCT e' un titolo che offre una cedola variabile (indicizzata al rendimento dei BOT), mentre il BPF offre un interesse fisso oppure (in una delle recenti versioni: un interesse fisso -minore- ed un premio legato all'andamento dell'indice azionario Eurostoxx50). La scelta fra tasso fisso e tasso variabile dipende da molti fattori e non si puo' esprimere un giudizio non conoscendo nel dettaglio: la situazione patrimoniale dell'investitore, la sua esperienza finanziaria, i suoi obiettivi d'investimento e la sua propensione al rischio.
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Hanno risposto Giuseppe d'Orta e Alessandro Pedone
 
 
 
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