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I Paesi emergenti hanno senso in un’ottica di portafoglio?
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Lettera 
7 ottobre 2003 0:00
 
Gentile ADUC, nell'ultima riposta inviatami sostenete di non condividere un approccio all'investimento che prenda in considerazione la possibilita' di "scommettere"(nella domanda usai questo termine) tramite fondi specializzati, sulle economie di alcuni paesi emergenti.
Mi rendo conto che questo termine si addice piu' ad una "sala bingo"che alle materie che trattate nella vostra rubrica, e per questo mi scuso di essere stato frainteso.
L'essenza della mia domanda era piuttosto questa: Se accettiamo cio' che viene sostenuto da molti accademici sulla riduzione del rischio (ad es. vedi Markowitz), ha senso nel contesto di un portafoglio ben diversificato, inserire anche questo genere di prodotti? In altre parole, accanto a BOT, BTP, ETF sui principali mercati, fondi immobiliari chiusi, obbligazioni societarie con buon rating etc; ritenete poco efficiente affiancare strumenti (in modesta percentuale) che abbiano un indice di correlazione piuttosto basso con i precedenti?
Senza dilungarmi in argomenti troppo impegnativi, vi rigiro il quesito salutandovi cordialmente.

Risposta:
la domanda e' piuttosto tecnica e richiederebbe una risposta dettagliata che non riteniamo di poter dare in questo contesto. Le daremo, quindi, una risposta sintetica: si'.
In un'ottica di diversificazione di portafoglio, una piccola componente di Paesi emergenti ha senso.
Personalmente io diffido un po' delle teorie di Markowitz (o per essere piu' precisi, di quelle che i libri spacciano come Moderna Teoria di Portafoglio, in realta' Markowitz, a mio avviso, diceva cose profondamente diverse da come qualcuno, per proprio interesse, le ha interpretate e diffuse).
Nella realta', i portafogli finanziari sono sempre multiperiodali e gli obiettivi d'investimento dei risparmiatori comuni non sono quasi mai improntati alla razionale ricerca del massimo rendimento possibile a parita' di "rischio" (inteso in senso di deviazione standard) bensi' alla ricerca della maggiore soddisfazione dei bisogni psicologici di sicurezza economica e appagamento personale.
Questi, comunque, sono discorsi un po' complessi e poco c'entrano con la risposta alla sua domanda.
Se il suo obiettivo e' quello di diversificare il piu' possibile il portafoglio, ha senso investire in fondi e/o sicav di Paesi emergenti in piccole quantita' (direi dosi "omeopatiche").
 
 
 
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