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Parmalat e BNL
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Lettera 
25 luglio 2004 0:00
 
Cara ADUC sono un azionista Parmalat e desidererei una risposta al mio quesito: ho comprato azioni Parmalat nel novembre 2003 tramite telebanca BNL. Dalle ultime notizie(MF, Corriere della Sera del 22/07/2004) i magistrati avrebbero acceso i fari su IFITALIA, societa'di factoring del gruppo BNL che avrebbe "complicita'"nel crac con in meccanismo di doppie cartolarizzazioni, sconto delle fatture(spesso false) e del factoring che consentiva a Parmalat di avere accesso a linee di credito maggiori, che era la seconda gamba della truffa dopo i bond. Sembrerebbe, secondo sempre il consulente tecnico della procura di Milano, la commercialista Stefania xxx, che IFITALIA(BNL) nonostante alcuni documenti anomali, confermava per ben quattro anni (dal 1999 fino al dicembre del 2003) sempre lo stesso tabulato con indicati sempre gli stessi crediti inesigibili nei confronti degli stessi debitori. Ora io mi chiedo e Vi chiedo: se confermata questa faccenda(sembrerebbe di si) chi ha comprato dall'intermediario BNL(quindi a conoscenza di cosa viziata) puo' ottenere un rimborso, in quanto il venditore(in questo caso BNL) ha venduto un bene "viziato" che stando quello di cui sopra era almeno in parte a conoscenza. Il compratore da quello che abbiamo letto sul codice civile dovrebbe essere rimborsato in quanto il venditore gli ha venduto un bene(azioni) di cui sapeva la parziale situazione(IFITALIA gruppo MNL) Vi ringraziamo anticipatamente.
Marcello, da Grosseto

Risposta:
L'argomentazione e' suggestiva ma credo abbastanza difficile da sostenere in un processo civile. Una situazione simile si e' verificata molti anni fa negli Stati Uniti prima dell'introduzione delle cosi' dette "Chinese Walls". In quel caso, negli Stati Uniti, l'investitre fu rimborsato.
In teoria, l'intermediario, in sede di negoziazione di un titolo, esegue un ordine. Non e' tenuto a fare consulenza.
Certo, e' tenuto ad usare diligenza e correttezza. Anche ipotizzando che l'intermediario fosse a conoscenza della situazione di Parmalat, cosa avrebbe dovuto fare? Impedire la negoziazione richiesta dal cliente sostenendo che i conti di Parmalat erano truccati? Un comportamento del genere avrebbe condotto all'accellerazione della crisi della Parmalat. Ma anche la Parmalat era cliente di BNL e l'utilizzo di informazioni privilegiate per avvantaggira un altro cliente puo' definirsi un comportamento diligente? Insomma, le cose sono molto piu' complesse di quello che possono sembrare.
Ripetiamo, la strada di un'azione legale, in sede civile, su queste basi ci sembra piuttosto in salita, anche se non da escludere completamente.
 
 
 
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