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Posso spostare i fondi Unicredit?
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Lettera 
27 gennaio 2004 0:00
 
Spettabile ADUC, siete stati gli unici in questi mesi che mi avete fornito una chiara spiegazione della situazione PARMALAT, dopo aver letto e sentito varie informazioni giornalistiche, tutte poco comprensibili da noi piccoli risparmiatori. Grazie.
Per questo motivo avrei bisogno di segnalarVi il comportamento scorretto delle mia banca, UNICREDIT SpA, dopo aver preso la decisione di chiudere il c/c a me intestato, a causa delle notevoli spese e degli interessi attivi praticamente inesistenti, dopo una serie di lungaggini burocratiche e non: "oggi non c'e' il funzionario, torni domani" "mi porti un modulo della banca dove intende trasferire il conto titoli e una richiesta firmata da lei". I due fondi che ho presso di loro UF AZ EUROPA CL A C cod. 825106 e UF AZ ITALIA CL A C cod. 825110 sono in perdita e vorrei tenerli sino a che non recupero almeno quanto ci sto perdendo. Mi e' stato detto che oltre a non poterli trasferire nel conto titoli del c/c postale dove ho aperto il mio nuovo conto, non posso tenerli presso lo stesso UNICREDIT SpA se non all'interno di un conto titoli con spese non indifferenti. Vi chiedo se tutto questo e' lecito e se regolato da leggi o disposizioni bancarie.
Grazie.
Anna Rita

Risposta:
Siamo contenti di rendere un servizio valido ed apprezzato sul caso Parmalat.
Confermiamo che le Poste non accettano il deposito di fondi comuni di altre societa', mentre non e' affatto vero che il possessore di quote di fondi comuni sia costretto a depositarli in un dossier titoli: molte banche fanno credere sia necessario solo per poter incamerare commissioni. Altre, piu' correttamente, aprono un apposito dossier senza commissioni, denominato "rubrica fondi" o simile, in cui il sottoscrittore deposita le quote dei fondi posseduti. La rubrica fondi, ovviamente, non puo' ospitare altre tipologie di strumenti finanziari.
L'obbligo puo' essere imposto solo dalla societa' di gestione nel regolamento del fondo, ma anche in quel caso si tratterebbe di una clausola molto discutibile, che infatti non viene adottata. Un commento sulla sua decisione di "non vendere fino a quando non torno in pareggio": si tratta di un comportamento non razionale da parte degli investitori, determinato soprattutto dalla storiella raccontata dai venditori secondo la quale "Le perdite sono virtuali, solo vendendo si consolidano". Credo che molti clienti sarebbero stati molto contenti di "consolidare" la perdita del solo anno 2000, senza mantenere i fondi anche nel corso degli anni successivi, magari "mediando al ribasso per abbassare il prezzo di carico", altro assurdo finanziario molto in voga tra i venditori di fondi comuni. Uno strumento si vende quando ci sono ragioni per vendere, insomma.
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Ha risposto Giuseppe D'Orta.
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