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Promotore ex BNL che si pone domande "etico-economiche"....
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Lettera 
16 ottobre 2004 0:00
 
In qualita' di Promotore Finanziario gradirei conoscere la Vs. opinione riguardo a quanto andro' qui di seguito ad esporre. Premetto che, fino a poco tempo fa operavo per conto di Banca Bnl Investimenti ora, come a voi ben noto, acquisita e fusa in Ras Bank Spa. A seguito di quanto suindicato viene sollecitato da parte della societa' acquirente e dietro un riconoscimento economico al promotore, il giro di portafoglio in prodotti Ras; prodotti che da un'analisi risultano avere commissioni di gestione piu' elevate rispetto a Bnl Gestioni Sgr e rendimenti da inizio anno mediamente inferiori. E' corretto tutto cio', visto che si potrebbe creare un danno certo al cliente? Di fronte ai casi che ora andro' ad esporVi, che conseguenze o tutele puo' avere un promotore? Caso Il portafoglio viene girato nei nuovi prodotti con il consenso del cliente. A distanza di tempo quest'ultimo verifica pero' che la nuova posizione e' peggiorativa rispetto alla precedente e denuncia la cosa agli organi competenti. In cosa puo' incorrere il promotore che comunque ha lavorato correttamente?
Caso B: Il portafoglio non viene girato rispettando la scelta iniziale del cliente ma al 31/12/2005 viene a cessare la convenzione in essere tra Bnl Gestioni Sgr e Ras Bank. Quale tutela ha il promotore che ha salvaguardato gli interessi del cliente ma ha perso il portafoglio che cosi' operando rimane in Bnl? Si tenga presente che nel caso B, deontologicamente il piu' corretto, esiste il rischio concreto di veder vanificati anni di lavoro mettendo a rischio la professione e la sussistenza economica delle propria famiglia.
In attesa di una Vostra cortese risposta, per iscritto, l'occasione e' gradita per porgerVi i miei piu' distinti saluti.
Serafino

Risposta:
Le consigliamo di leggersi gli scopi del servizio di risposte a domande di Aduc-Investire Informati a questo indirizzo: clicca qui Evidentemente la sua richiesta di parere esula largamente dai nostri obiettivi. Possiamo comprendere la sua frustrazione davanti alla scelta che le e' stata imposta, ma tale scelta e' la logica conseguenza del suo lavoro. Lei e' sostanzialmente un venditore, o rappresentante di commercio. I clienti non sono suoi ma dell'azienda per la quale ha lavorato, la quale ha fatto un accordo commerciale con un'altra azienda. Se il contratto iniziale che ha firmato con BNL non prevedeva forme di tutela contro questa evenienza ha ben poco da fare. I promotori finanziari, a nostro giudizio, sono l'anello forse piu' debole di tutta la catena della cosi' detta industria del risparmio gestito che tanti danni arreca ai risparmiatori. Speriamo che inizino a rendersene conto e a non voler piu' far parte di questo sistema che penalizza fortemente anche loro. I prodotti finanziari non possono essere venduti come fossero enciclopedie, pentole o creme. La sua lettera dimostra chiaramente che il promotore si trova continuamente fra dover scegliere di fare l'interesse dell'azienda (facendo quindi anche il proprio) o l'interesse del cliente. E' bene che questa situazione finisca. Quanto al merito delle sue domande, forse e' il caso che chieda in ANASF.
 
 
 
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