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Random Walk e analisi tecnica
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Lettera 
15 novembre 2003 0:00
 
Gentile redazione di ADUC, ho letto di recente un intervista a Renato Di Lorenzo, personaggio penso a Voi noto; autore di numerosi testi di "analisi tecnica" e sistemi di trading.
Di Lorenzo sembra sconfessare in maniera piuttosto palese molte teorie sull'andamento dei mercati ed in particolare quella del cosiddetto "random walk" secondo la quale i prezzi delle azioni si muoverebbero in modo del tutto casuale vanificando, quindi, ogni tentativo dell'investitore di poter fare previsioni sul futuro.
L'intervistato termina con l'affermare che con una profonda conoscenza degli strumenti messi a disposizione dall' analisi tecnica, e ferrea disciplina esisterebbe la concreta possibilita' di "battere" in modo sistematico gli indici di mercato.
Tutto questo in netta contrapposizione a quanto affermato da numerosi accademici (anche premi Nobel), ed a tutti i principi, o quasi, da Voi ribaditi nel "decalogo dell'investitore" Consapevole del fatto che sto esulando da quelli che sono i limiti della Vostra missione; Vi chiederei, comunque, un Vostro parere sincero e spassionato.
Ringrazio anticipatamente.

Risposta:
l'argomento e' molto complesso e francamente molto fuori tema.
Posso solo limitarmi a suggerire a tutti i lettori dei libri di Di Lorenzo a fare moltissima attenzione alle tesi sostenute dallo stesso, poiche' estremamente pericolose in mano a persone poco esperte.
Si potrebbe argomentare per giorni circa la validita' o meno della "random walk theory". Dal punto di vista strettamente statistico si puo' affermare che non e' completamente vera.
Dal punto di vista sostanziale, specialmente per i mercati sviluppati, ritengo che sia una valida approssimazione della realta' e che sia certamente utile considerare l'andamento dei mercati finanziaria come completamente casuali.
Chiunque ritenga di poter prevedere i mercati (specialmente facendo esclusivamente utilizzo dell'analisi tecnica) dovra' inevitabilmente scontrarsi contro la realta', che e' molto piu' fantasiosa di qualsiasi teoria.
Prima di fare trading io consiglio sempre di fare almeno 100 transazioni simulate (considerando i costi di transazione e lo spread bid/ask), e solo dopo si puo' iniziare con una piccolissima parte del proprio capitale (mai superiore al 5%).
Fare trading e' una cosa molto difficile e, contrariamente a quello che si puo' pensare, tremendamente noiosa. Molti di quelli che iniziano lo fanno prevalentemente per divertimento.
La stragrande maggioranza non riesce a farci soldi in maniera sistematica. Diversi pero' i soldi li fanno scrivendoci sopra libri... (ogni riferimento a fatti o persone realmente esistiti e' naturalmente puramente casuale...).
 
 
 
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