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Rating e Parmalat
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Lettera 
16 dicembre 2003 0:00
 
Dopo li caso Parmalat Vi chiedo che senso abbia parlare di rating dei titoli obbligazionari.
Il 15 settembre 2003 Standard & Poor confermava il rating dei titoli Parmalat come Investiment Grade BBB-, con outlook Stabile, apprezzando l'enorme liquidita' del gruppo e la leadership italiana e mondiale nel suo campo.
Oggi 10 dicembre il rating passa a CC/C, cioe' titoli spazzatura, ricevendo un declassamento di parecchie posizioni, senza tra l'altro che i clienti possano negoziare detti titoli.
A questo punto l'unica cosa che desumo e' che il rating non serve assolutamente a nulla, perche' puo' essere cambiato a piacimento in qualsiasi momento e senza nessuna responsabilita' da parte delle agenzie che lo redigono!
Cordiali saluti-

Risposta:
le sue considerazioni sulle agenzie di rating sono senza dubbio fondate.
Queste agenzie esprimono giudizi spesso in ritardo.
Bisogna ricordare poi che lo fanno solo sulla base dei dati forniti dalla stessa azienda (che fra l'altro le paga) e quindi non possono giudicare circa la veridicita' dei dati stessi.
Sono senza dubbio un elemento di informazioni in piu' a disposizione dell'investitore, ma i loro giudizi non devono certo essere presi per oro colato.
Nel caso delle Parmalat, ad esempio, gia' da molto tempo il mercato quotava queste obbligazioni a prezzi piu' bassi rispetto alla media della obbligazioni BBB-. Una ragione c'era, come si vede.
Il tentativo di scegliere le obbligazioni corporate "che rendono di piu'" e' una pia illusione.
La vera tutela per chi sceglie questo genere di investimenti deriva da una regola semplice, semplice. Non investire mai piu' dell'1 massimo 2% del proprio capitale in un singolo titolo.
Alle prime avvisaglie (che potrebbe essere un primo abbassamento del rating o notizie allarmanti), vendere tutto senza remore.
Certo la scelta di vendere potrebbe rilevarsi sbagliata (come lo sarebbe stato nel caso di Parmalat che poi ha rimborsato ed evitato il default clicca qui) ma nel caso che il titolo rappresenti un centesimo del proprio portafoglio fare una scelta sbagliata e' certamente meglio che rischiare di perdere il capitale investito.
Il trucco, quindi, in questi casi sta solo nel diversificare il portafoglio.
In linea generale, scegliere i singoli titoli e' un'operazione che comporta rischi specifici (si veda questo articolo: clicca qui) e che deve essere eseguita solo da chi ha conoscenze specifiche.
 
 
 
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