testata ADUC
Tassazione delle prestazioni di un fondo pensione
Scarica e stampa il PDF
Lettera 
22 dicembre 2003 0:00
 
Cara Aduc, spesso ho sentito parlare dei FIP (strumenti per la costituzione di una previdenza complementare), dei loro vantaggi fiscali e tutta una serie di belle considerazioni sulla pensione.. Leggendo la normativa che regolamenta tale campo mi sorge questo dubbio: e' vero (come io ho capito) che tutti i versamenti effettuati in un fip e poi dedotti al momento della rendita e/o riscatto parziale di quanto maturato viene tassato poiche' rientra a far parte del reddito imponibile ai fini Irpef?
Se quanto sopra corrisponde a verita', che senso ha questo prodotto e la possibilita' che la legge offre ai comuni risparmiatori: defiscalizzare oggi e pagare domani? L'unico vantaggio e' il differimento di imposta. Ma quanto sopra lo si paga a caro prezzo visto: i costi di ingresso, i costi di mantenimento specialmente nelle unit linked (che sono doppi...) e i vincoli.
Alla luce di quanto sopra il buon vecchio PAC non e' sicuramente uno strumento alternativo capace di: accumulare per poi alla fine costituirsi una rendita integrativa tramite: smobilizzo del capitale in maniera programmata o tramite una polizza a premio unico con rendita vitalizia, con costi infinitamente piu' bassi e la possibilita' di scegliere i fondi, di sospendere, di versare di piu' e di smobilizzare in caso di necessita'?
Perche' non sottoscrivere il secondo al posto del primo?
Grazie per i vostri consigli e buon Natale.

Risposta:
E' vero che le rendite dei piani pensionistici integrativi vengono tassate, ma le cose sono un po' piu' complesse del semplice "le tolgono prima per riprenderle poi".
Certamente c'e' da dire che una buona parte della tanto pubblicizzata deduzione fiscale e' solo illusoria e quindi non vale certo la pena spendere, ad esempio, il 7% di caricamenti con "la scusa" che ho la detrazione.
E' meglio un PAC con costi molto ridotti piuttosto che un FIP molto costoso, questo e' indubbio.
A parita' di costi, pero', l'aspetto fiscale crea un effettivo vantaggio non solo per la dilazione dell'imposta ma anche perche' normalmente l'aliquota d'imposta a scadenza sara' (presumibilmente) piu' bassa dell'aliquota sui versamenti.
L'elemento piu' importante da considerare, comunque, non e' tanto il vantaggio fiscale quanto l'esigenza di percepire una rendita.
Qualora si converta il capitale a scadenza accumulato con un PAC in una rendita vitalizia, l'imposizione fiscale ci sarebbe comunque, quindi se siamo certi che questa esigenza ci sara', tanto vale usufruire dell'agevolazione in fase di versamenti.
Se invece si pensa di non convertire il capitale accumulato con il PAC in una rendita (e si pensa quindi di fare dei semplici disinvestimenti programmati) allora l'ipotesi del PAC puo' essere piu' vantaggiosa. Tutto dipende dalla pianificazione finanziaria.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS