Spett. Aduc, Vi ho scoperto solo ora e mi accorgo che state svolgendo un lavoro davvero utilissimo per chiarire le idee sulla situazione e sulle azioni da intraprendere per i titolari di bond in default, altrimenti abbandonati del tutto a se stessi da istituzioni, stampa, banche, e di fatto anche dalle varie associazioni dei consumatori.
Sono proprietario di bond "Parmalat Fin.07 2 7, 25%" acquistate nel 2001 da Cariplo-B. Intesa e presso la stessa tenuti in deposito titoli.
Come da voi spiegato le azioni da intraprendere risultano (e vi prego eventualmente di correggermi e/o integrare quanto dico): 1) Insinuazione al passivo societario Parmalat.
Per poter partecipare al recupero quota credito che potra' essere rimborsato ai creditori dal Curatore fallimentare.
2) Partecipazione alla Class-action americana.
Per ottenere "ulteriori" (e' vero?) indennizzi da parte dei vari responsabili del fallimento. (societa', amministratori, banche e societa' colluse ecc.) 3) Partecipazione ai tavoli di conciliazione con banche.
Per sperare di riavere (forse!) un qualche indennizzo da parte delle banche (e, poi, pero' annullarsi la possibilita' di ulteriori rivendicazioni per responsabilita' che dovessero emergere! o no?).
4) Azione legale contro banche intermediarie.
Per rivendicazioni particolari nei confronti della banca.
Assunto che il punto 1) dovrebbe essere fatto collettivamente dalla banca (come da voi segnalato), e che il punto 3) sembra fatto solo per beneficio della banca, gradire conoscere: A) quali sono i COSTI TOTALI da prevedere per partecipazione tramite Vs organizzazione alla Class-Action del punto 2), B) quali sono i costi totali da prevedere per azioni tramite Vs avviso legale contro banche (punto 4), (nel mio caso ritengo di non essere stato sufficientemente informato su pericolosita' effettiva dell'investimento -da me deciso dopo colloquio con mio riferente di agenzia- e soprattutto di non essere stato tempestivamente avvisato ai primi di dicembre sul previsto default, mentre Intesa/Nextra, ufficialmente informata da Tanzi, liquidava i propri titoli. Una lettera formale di avviso default, datata 11 Dic. 04, mi pervenne solo a fine Dicembre, quando il titolo non era piu' trattato, mentre anche in occasione di mia telefonata non mi fu suggerito nulla in tempo utile. Ritengo che tali operazioni sono state condotte in palese conflitto di interessi, perche' in competizione con i propri clienti, sfruttando informazioni riservate per proprio esclusivo interesse e conseguente danno per il cliente. Cosa ne dite?).
C) l'eventuale azione legale contro banca puo' pregiudicare la partecipazione a mezzo banca all'introduzione nel passivo Parmalat?
D) esiste la possibilita' di aderire a qualche azione comune nei confronti della banca?
Vi ringrazio sentitamente se potete darmi una risposta dettagliata a questa mia, e per l'utilissimo lavoro che state in generale svolgendo.
Cordiali saluti.
Giuseppe, da Milano

Risposta:
L'adesione alla class action (quando saranno riaperti i termini) e' gratuita, e nulla sara' dovuto sino alla conclusione. Inoltre, il compenso sara' dovuto solo in caso di esito positivo. Sara' il giudice a stabilirne l'ammontare. Se la causa dovesse essere condotta fino a sentenza finale, le parcelle potrebbero indirizzarsi verso il massimo consentito dalla legge (1/3), mentre in caso di transazione tra le parti la parcella sarebbe certamente inferiore. La decisione verra' presa solo nel momento della sentenza o della transazione, e non si possono fare previsioni esatte. Quanto all'azione legale nei confronti della banche bisognera' attendere l'esito delle indagini: e' davvero troppo presto per ipotizzare anche solo il genere di azione che sara' possibile porre in essere. Anche l'azione comune potra' essere presa in considerazione. L'adesione al passivo tramite la procedura collettiva non pregiudica alcunche' nei confronti della stessa banca.
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Ha risposto Giuseppe D'Orta.
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