Com'era già nell'aria, lo scorso 7 luglio la BCE ha innalzato di un ulteriore 0,25% i tassi di interesse, portando il costo del denaro della zona Euro all'1,50%.

Questo innalzamento ha avuto subito i primi riflessi sui tassi proposti dalle banche, le quali stanno a poco a poco rivedendo al rialzo i tassi creditori dei propri conti di deposito.

Come scritto nel precedente articolo http://investire.aduc.it/articolo/conti+deposito+aggiornamento_19281.php, già ad inizio mese Banca Sparkasse e Banca Sella avevano provveduto ad aumentare la remunerazione dei propri conti deposito.

Anche Ing Direct ha da poco innalzato i rendimenti per i risparmi vincolati a 3, 6 e 12 mesi, passando da un minimo dell'1,1% netto per i depositi a 3 mesi riconosciuto su somme inferiori a 50.000€ ad un massimo del 2,41% netto per le somme superiori a 100.000€ vincolate per 12 mesi. É prevista anche un'ulteriore offerta riservata ai possessore del conto corrente Arancio che, se aderiscono all'opzione “Arancio+”, possono avere un rendimento del 2,19% netto sulle somme depositate per 12 mesi.

Anche WeBank ha modificato la remunerazione del conto “Funzione deposito” per le scadenze a 18 e a 12 mesi, la quale si attesta sul 2,56% netto, al pari di “InMediolanum”, “Rendimax” e “Conto Arancio”.

Infine abbiamo aggiunto fra i conti da tenere sotto osservazione il conto “Money plus flexi” proposto da Unicredit, che prevede la possibilità di vincolare le somme fino ad un massimo di 5 milioni di euro, a 12, 18 o 24 mesi. Interessante è la remunerazione in caso di svincolo anticipato delle somme che non è fissa ma è anch'essa crescente nel tempo.

Attualmente però le migliori offerte per le somme vincolate a 12 mesi continuano ad essere quelle di Banca Ibl con “ContoSuIbl” e di Banca Ifis con “Rendimax”, conti che garantisce ai nuovi clienti un tasso netto annuo del 2,59%.

Anche per i depositi non vincolati la migliore offerta del momento rimane quella di Banca Ibl che corrisponde ai propri clienti un tasso annuo pari al 2,21% netto.

Ricordiamo nuovamente che i tassi indicati in tabelle sono tassi medi annui.